Vivere fuori Milano: ecco dove conviene

di Alessandro Luongo

Vivere fuori Milano

In fuga dala città verso il verde, in cerca di soluzioni immobiliari indipendenti per poter vivere fuori Milano, con spazi maggiori, con la consapevolezza che si dovrà viaggiare: in treno, autobus, e magari su strade comode e non congestionate dal traffico.

Lavorare nella capitale lombarda e abitare a 50 km è una tendenza in atto già da tempo.

In voga negli anni ’80, poi dal 1998 al 2007 soprattutto per ragioni economiche nei momenti di crescita del mercato immobiliare” spiega Guido Lodigiani, direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.it “le case costavano molto e, per risparmiare rispetto alle soluzioni metropolitane, in tanti decidevano di abbandonare i centri principali”.

D’altra parte, negli ultimi anni “è cresciuta la sensibilità bio, la coltivazione diretta, gli ‘orti urbani’, come nella centrale City Life, e l’evento della mietitura del grano in Porta Nuova”.

Vivere nel green è ancor oggi un fenomeno attuale, sia pure con caratteristiche diverse e maggiore consapevolezza da parte di chi ne fa una scelta di vita.

Mario Breglia, presidente dell’istituto di ricerca Scenari Immobiliari, va controcorrente: “i dati anagrafici mostrano un “pendolo da ritorno”, da fuori Milano verso la città. Abitare fuori era conveniente quando il differenziale dei prezzi delle case era molto a favore dell’hinterland rispetto alla città, e i servizi migliori nei piccoli centri. Ora, dopo la crisi, le quotazioni si sono abbassate a Milano, e l’offerta è elevata e di buona qualità. Inoltre, il traffico ha reso difficile il pendolarismo”.

Vivere fuori Milano

Se c’è chi ritorna in città, non sono pochi tuttavia i professionisti che puntano a vendere la residenza a Milano e acquistare una casa in campagna con metrature più ampie e grande giardino, dove far scorrazzare i propri cani, e spostare il proprio studio professionale in un’atmosfera ovattata, magari accantonando la differenza di prezzo per altre esigenze.

Ville&Casali indica le mete preferite dai milanesi nel raggio di 50, massimo 55 km dal capoluogo, per comprare casa nel verde e lavorare in città.

Monza e Brianza

Nei primi del ‘900 le famiglie nobili meneghine trascorrevano il fine settimana nelle loro ville liberty in Brianza”,racconta Franco Guerrieri, titolare dell’omonimo studio immobiliare di Monza specializzato nella mediazione di ville e appartamenti

di prestigio, “col tempo queste zone che non erano servite, sono state ben collegate da treni e tangenziali, e diventate la prima scelta”.

Oggi, in effetti, chi abita a Casatenovo, ad esempio, può prendere un autobus e recarsi alla stazione di Arcore: in base agli orari della giornata potrà arrivare a Milano al massimo in 40-50 minuti.

Vivere fuori Milano

Ma, quali sono i vantaggi principali per chi decide di fare il pendolare? “Più spazio, sfoghi ludici superiori, un investimento minore” spiega Guerrieri. “Con l’equivalente di un milione di euro, che serve per acquistare un immobile di 150 metri in centro a Milano, si può comprare in Brianza una villa con giardino di 1.500- 2000 metri quadrati e piscina”.

E le opportunità del genere non mancano: per esempio nel residence Lesmo green (sicurezza ventiquattro ore, target di abitanti elevato, livello internazionale), dove acquistare ville o appartamenti a schiera; o nel Casatenovo residence, che propone metrature dai 300 metri in su.

Il risparmio? Può oscillare dal 30 al 50 per cento.

Un discorso a parte merita Monza, dove le quotazioni sono più alte, perché è una tappa intermedia, molto ben collegata con il capoluogo lombardo e più vicina, a dimensione d’uomo e con un fantastico centro storico, oltre alla presenza del grande polmone verde.

La zona più chic è Boschetti di Villa Reale, a due passi dal parco e dal centro. Guerrieri propone qui un attico in vendita a 1,6 milioni di euro, con vista mozzafiato. Gli acquirenti attuali non scelgono più ville appartate, come si usava negli anni ’90, “ma all’interno di piccoli villaggi/residence,” conferma Cristiano Mischi, titolare di Elite Brianza, “oppure appartamenti di lusso corredati di ogni comodità e in zone sicure”.

Quali le differenze di prezzo fra Milano e il verde brianzolo? “Sono evidenti”, riprende Mischi, “perché il mercato immobiliare milanese è in ripresa; così, se nel 2005 vendevi in Corso Magenta appartamenti intorno ai 7-8mila euro al metro, oggi li alieni intorno ai 5-6.500 euro. Invece la villa che vendevi a Monticello Brianza a 1.5 milioni, ora sei costretto a cederla intorno ai 5-600mila euro”.

In definitiva, Milano ha sempre un mercato, mentre piazzare l’immobile di prestigio in Brianza potrebbe essere più complicato, salvo che si abbassi parecchio il prezzo, come dimostra l’esempio.

Vivere fuori Milano

A conferma di questa difficoltà, Mischi cita un altro esempio calzante, che riguarda due soluzioni immobiliari di lusso in supercondomini anni ‘ 70 molto signorili: “Uno, di 200 mq, a Milano in zona Conciliazione, l’ho venduto a un milione di euro, l’altro a Vimercate, di 330 mq, è tuttora in vendita a 695 mila euro, nonostante sia ristrutturato, e abbia uno splendido terrazzo”.

Più che un investimento è un modo per cambiare vita

Una coppia di funzionari statali impiegati a Milano e residenti nelle vicinanze di Landriano, ha comprato una villa di tre piani a Miradolo Terme (Pavia), dove ospitano i genitori al primo piano e i gli indipendenti nella mansarda quando vengono a trovarli.

Hanno speso 285mila euro per una soluzione di nuova costruzione in mattoni, con giardino, cortile, terrazzo e porticato orientato verso il verde, vendendo la loro abitazione principale più quella dei propri cari che si trovava a Locate Triulzi,” racconta nei dettagli Silvana Raffaghello, titolare di Romantic Houses- Luxury Estate di Badia Pavese, agenzia specializzata nella vendita di case affascinanti in centri storici, castelli, rustici, ville; “all’inizio erano orientati su una bella cascina del 1700, all’interno di un borgo a Inverno Monteleone, ma era da ristrutturare, e i genitori si sono opposti”.

Siamo nel Pavese e nel Pavese sud orientale, a 40 minuti d’auto al massimo da via Ripamonti a Milano.

Sono i comuni dove si sta sviluppando molto la domanda dei milanesi in cerca di verde e soluzioni più grandi, a breve distanza dalla riva sinistra del Po, quasi al confine con Piacenza.

San Colombano (nota anche per il buon vino), Miradolo Terme, Monticelli Pavese, Chignolo Po (che ha un castello medievale di notevole interesse storico), e Pieve Porto Morone a 55 km, sono tutti ben collegati con la Statale 412.

L’ultimo paese citato era il punto di passaggio con l’Emilia, un tempo orido centro artigianale, noto anche per il ponte di barche che oggi non c’è più, e che forse si vorrebbe ripristinare.

Molte richieste mi arrivano soprattutto sulla direttrice A7 Binasco-Dorno- Bereguardo”, prosegue la professionista “in piena Lomellina, zone ben servite dal treno e a 25 minuti di auto dal capoluogo lombardo; e lì è ancora una zona di campagna dei piccoli paesi”.

Ci sono, infine, i primi colli piacentini dopo Castel San Giovanni, a Pianello Valtidone, quelli più vicini alla città, e la richiesta è buona anche ad Agazzano, in Val Luretta, a 70 km.

Vivere fuori Milano

Conclude la Raffaghello, “Il quarto d’ora in più per raggiungere Milano è compensato dallo splendido paesaggio e dalla salubrità del posto; qui vive un architetto di Milano che ha il doppio studio. Ha spostato la residenza della prima casa costruendosi una villa moderna in sasso, con oltre 5 mila mq di giardino, ed è davvero felice, anche se impiega un’ora e un quarto per andare a Milano, percorrendo a volte la Statale 412 o l’autostrada A1 con uscita Piacenza ovest, in direzione Gragnano Agazzano”.

La richiesta di cascine storiche, case di campagna nel pavese e nel lodigiano è in aumento. Per cambiare vita e spostare l’attività professionale nel verde e godere della tranquillità sembra una delle soluzioni ideali.

La convenienza c’è a vivere fuori Milano

L’area più economica è quella delle colline piacentine, “dove trovare numerose soluzioni storiche in pietra da ristrutturare”, rivela Guido Lodigiani, “a valori molto contenuti, in media sui 300-400 euro al metro quadro. Per opportunità migliori- totalmente o parzialmente ristrutturate- si va dai 1.000 a 1.300 euro al mq.”

Insomma, con i soldi occorrenti per acquistare un piccolo appartamento in città, si compra una villa o una casa con giardino in Val Tidone o Val Luretta.

Il prezzo medio per comprare in collina è di circa 200mila euro,” precisa Gianluca Gusai, titolare dell’agenzia immobiliare omonima a Castel San Giovanni (Piacenza), “la tipologia richiesta dai pendolari amanti del verde piacentino è la casa semplice con giardino, non necessariamente la villa o il casale o rustico in sasso con terreno”.

Quali gli svantaggi di una scelta del genere? Gusai non ne trova nemmeno uno: “Sono belle colline,

si mangia e beve bene, c’è meno inquinamento, stress e meno pericoli. È un modo di vivere più naturale, come una volta. E non mancano i servizi: ospedali, scuole, persino le opportunità di lavoro e di crescita dovute allo sviluppo di multinazionali e società di logistica”.

Secondo molti operatori del settore, in conclusione, il futuro, con i numerosi problemi sociali in corso, potrebbe portare ancora di più ad abbandonare le città alla ricerca di luoghi più sicuri, e con una qualità della vita superiore.

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