In Sassonia fra musica, storia e vino
“Canto la mia Lipsia. È una piccola Parigi e dà una grande cultura alla sua gente“, scrive nel suo Faust Goethe, che qui ha vissuto da studente fra il 1765 e il 1768. Entrando in Sassonia, visitando Lipsia e la romantica Meissen, è naturale abbandonare ogni eventuale fotografia o pregiudizio della Germania, frutto dell’immaginario comune e non di una conoscenza diretta del Paese.
E se qualcuno riterrà l’affermazione del grande poeta un po’ azzardata dovrà ricredersi: Lipsia è affascinante con i suoi tanti palazzi, è vivace con le sue gallerie commerciali, è suggestiva con le sue testimonianze storiche e con la sua musica che risuona da ogni angolo della città.
Si potrà alloggiare in centro, vicino alla Chiesa di San Tommaso, prima tappa di un weekend all’insegna della musica. Alla chiesa tardo-gotica, dove nel XVI secolo ebbe inizio la Disputa di Lipsia fra Martin Lutero e Giovanni Eck, è legato il nome di Johann Sebastian Bach che vi operò come maestro cantore dal 1723 al 1750 e il nome del rinomato coro di voci bianche Thomanerchor” (Coro di San Tommaso), menzionato per la prima volta in un documento del 1254 e che oggi conta 100 coristi.
Una volta in Sassonia, a Lipsia ,non si può rinunciare al privilegio di ascoltare gratuitamente i mottetti e le serate musicali, eseguiti dal Thomanerchor nella chiesa ogni venerdì e sabato. Dalla Piazza di San Tommaso, poi, si potrà accedere all’interessante museo di Bach che propone visite guidate anche in italiano. Il centro di Lipsia è raccolto e si visita piacevolmente a piedi gustando una “Leipziger Lerche (il dolce di Lipzia di pasta frolla e pasta di mandorla) sotto l’ombra di palazzi rinascimentali, barocchi, Jugendstil e postmoderni, attraversando un pittoresco mercato e le eleganti gallerie commerciali e ascoltando la musica che viene diffusa per le vie cittadine.
Dal dedalo di gallerie si giunge alla chiesa di San Nicola dagli interni color pastello, riccamente decorati in stile neoclassico e famosa per gli avvenimenti dell’autunno del 1989 e per la sua “rivoluzione pacifica” contro il regime della DDR, la cui pesante eredità è ancora molto sentita e resa tangibile dai cantieri di ristrutturazione di edifici espropriati o distrutti dal regime. Per rendere omaggio alla cultura musicale di Lipsia, occorre soffermarsi di fronte alla chiesa di San Nicola, dove si trova la Alte Nickolaischule, la vecchia scuola di Richard Wagner che qui è nato.
La sede la Manifattura di Stato della Porcellana di Meissen in Sassonia
Da Lipsia si raggiunge Meissen in poco più di un’ora di treno. La cittadina si adagia romanticamente sull’Elba, è un tripudio di colori abbracciata da ripidi vigneti: non si troveranno boccali di birra (o non solo), ma avvolgenti calici di profumatissimo vino. A Meissen ha sede la Manifattura di Stato della Porcellana di Meissen, un mondo da vivere a 360º con un itinerario che percorre i laboratori dimostrativi, il museo, il ristorante e la boutique dove acquistare le splendide porcellane o i gioielli Meissen. L’incanto della bianchissima porcellana si ritrova nella torre della Chiesa di Nostra Signora, sulla piazza del mercato, con il più antico carillon realizzato con campane di porcellana.
Prima che il weekend sia finito, vale la pena fare una sosta a Graupa, sobborgo di Pirna, dove un antico padiglione di caccia ospita il museo di Wagner che affaccia su un lago di cigni, clin d’oeil al Lohengrin, abbozzato dal compositore in una casa vicina, aperta ai visitatori. Sarà indimenticabile passare l’ultima notte del soggiorno sassone nel Castello di Pillnitz e visitare, l’indomani, lo splendido parco della proprietà e la sua terrazza sull’Elba che strapperà la promessa di ritornare in Sassonia. Per informazioni su tutti gli itinerari turistici della regione visiatate il portale di Sassonia Turismo.
Di Antonella Padularosa
© Riproduzione riservata.