Le superbe bollicine Franciacorta, vanto del made in Italy
Circa duemila ettari vitati in diciannove comuni per diciassette milioni di bottiglie l’anno.
Benvenuti in Franciacorta, un territorio così versatile e variegato dove si trovano i maxi-colossi del vino.
Guido Berlucchi (quattro milioni di bottiglie l’anno, tutte Franciacorta), Ca’ del Bosco (circa un milione e ottocento bottiglie) e Bellavista (insieme a Contadi Castaldi, dello stesso gruppo, produce un milione e ottocentomila di bottiglie l’anno), le tre cantine più grandi della terra delle bollicine.
Ma nello stesso territorio insistono anche piccole aziende, come ad esempio, Alberelle (quindicimila bottiglie l’anno), anche agriturismi, a testimonianza delle tante diverse realtà della Franciacorta.
La nostra forza è senza dubbio il territorio. La Franciacorta è un piccolo, ma meraviglioso fazzoletto di terra cinto da colline e abbracciato dal lago, ma è soprattutto un luogo intriso di storia: monasteri, castelli e ville ci raccontano del passato prosperoso di questa zona, che era un luogo privilegiato per produrre vino e per trascorrere la villeggiatura, tant’è che le nobili famiglie bresciane vi si trasferirono già nel ‘500, costruendo splendidi palazzi e producendo vino… mordace. La cosa che ci rende più orgogliosi oggi, oltre a questo splendido territorio, è sicuramente la nostra coesione. Abbiamo avuto imprenditori straordinari che hanno saputo condividere un progetto molto ambizioso che ancora oggi, giorno dopo giorno, continua a rinnovarsi, sempre e solo in favore della qualità. Un luogo bello e fruttuoso è il presupposto, ma persone con idee, forza di volontà, determinazione e una visione audace sono state fondamentali per creare la Franciacorta che conosciamo oggi.
Basti pensare che ben 116 cantine fanno parte del Consorzio Franciacorta e costituiscono la quasi totalità delle aziende, più del 98 per cento.
I Franciacorta sono prodotti secondo il metodo classico, che è quello dello champagne – diverso dal prosecco – perché ha due fermentazioni ed è comunque molto più elaborato nei tempi (minimo diciotto mesi di affinamento) e nella mano d’opera.
Rispetto allo champagne, dunque, il disciplinare del Franciacorta è più restrittivo sulle tempistiche minime per l’invecchiamento sui lieviti, sulla raccolta delle uve (solo a mano) e su altri dettagli. Insomma, le nostre bollicine, vanto del “made in Italy”, non hanno nulla, o quasi, da invidiare allo champagne.
“Camilla Alberti, presidente della Strada del Franciacorta”]Siamo orgogliosi dei nostri vini Franciacorta e del nostro territorio, che lo sviluppo della coltivazione della vite ha contribuito a preservare. Le nostre colline ricoperte di vigneti sono punteggiate di monasteri, borghi e dimore storiche, perché qui dal ‘500 al ‘700 molte famiglie nobili bresciane e milanesi fecero costruire dei palazzi dove trascorrere la propria villeggiatura.[/penci_blockquote]
Tanto vino in Franciacorta, dunque, ma anche accoglienza, aggiunge la Alberti.
“Camilla Alberti, presidente della Strada del Franciacorta”]Il turista che visita la Franciacorta è molto interessato all’enogastronomia, ma è anche desideroso di trascorrere un periodo di relax, magari all’aria aperta. Molti sono i percorsi a piedi e in bicicletta, oltre che in Vespa e in quad, che attraversano il territorio e possono essere vissuti con l’accompagnamento di guide esperte o anche in totale autonomia.
La posizione strategica è certamente uno dei punti di forza, il territorio, affacciato sul lago d’Iseo e alle porte della città d’arte di Brescia con i suoi siti Unesco, si trova a meno di un’ora da Milano, a venti minuti dall’aeroporto di Milano-Bergamo, a quaranta minuti dal lago di Garda e dall’aeroporto di Verona, e a un’ora e mezza da Malpensa.
Approfondimenti:
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