Storie dell’Impressionismo a Treviso
“Goldin dei miracoli”, così viene definito il curatore delle quattro mostre aperte a Treviso fino al 17 aprile 2017, Storie dell’Impressionismo.
Prodigioso infatti, in venti anni dalla fondazione della sua società Linea d’Ombra, aver ottenuto in prestito (oggi che i prodotti artistici rilevanti non si muovono dalle loro sedi) da circa mille e cento istituzioni e collezioni private nel mondo oltre diecimila opere, comprese centinaia di capolavori e attratto dieci milioni di visitatori non solo a Treviso, ma anche a Brescia, Bologna o Genova, città non identificabili con esposizioni prestigiose.
Flusso apportatore di turismo ed entrate economiche, come si prevede per Treviso, viste le migliaia di prenotazioni già registrate.
Chi andrà non rimarrà deluso. Nei pregevoli spazi di Santa Caterina le “Storie dell’Impressionismo”, Catalogo Linea d’Ombra, sono state riunite 140 tele d’eccellenza dei protagonisti del XIX secolo: da Monet a Renoir, da Cézanne a Van Gogh e Gauguin con numerosi vertici della loro creatività, come Il Clown di Renoir, i Cipressi con figure di Van Gogh , entrambi provenienti dal Kroller-Muller di Otterlo (Olanda), Frutta e vaso di Zenzero di Cézanne dal Museo Langmatt di Baden (Svizzera) e Covoni di Monet dalla Galleria Nazionale di Edimburgo.
Impossibile citare le tante meraviglie riunite da Marco Goldin che, grande esperto di Impressionismo, lo analizza questa volta in modo nuovo.
Storie dell’Impressionismo di Goldin
Dividendolo per temi: dal ritratto al paesaggio, dalla innovativa visione delle cose, vedi nature morte, al progressivo stemperarsi dell‘osservazione impressionistica verso il simbolismo di Gauguin e il vortice materico e coloristico, anticipatore dell’Espressionismo, di Van Gogh.
All’interno di queste sezioni Goldin accosta varie opere per sottolineare la diversa percezione che gli artisti hanno dello stesso tema nei medesimi anni.
Originale e acuta anche la scelta di inserire in parallelo molte opere di maestri giapponesi come Hiroshige e Hokusai, la cui celebre Onda viene presentata accanto all’omonimo quadro di Courbet, a sottolineare l’influenza esercitata dal “giapponesismo” sugli artisti nell’’800. Un’ottima audio guida, recitata e musicata, accompagna il visitatore nell’universo dell’Impressionismo attraverso un emozionante racconto.
Sempre a Santa Caterina merita una visita“55 artisti per 55 anni di pittura italiana, da Guttuso a Vedova, a Schifano”.
Nomi cardine dell’arte italiana del secondo ‘900 selezionati uno per anno, dalla fine della Seconda Guerra al 2000.
Per l’occasione, una serie di “pacchetti turistici” consentono oltre alle Mostre di scoprire città e territorio e offrono degustazioni nelle cantine e valide soste gastronomiche (email: prenotazioni@ marcatreviso.it tel 392 9321061). Call Center Mostre 0422 429999.
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