Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

di Silvia Quaranta

Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

Stradine anguste che si abbarbicano tra terrazzini ricolmi di fiori, castelli, specialità locali e vino buono. I piccoli borghi italiani sono la meta ideale per una vacanza slow, all’insegna del piacere e del relax. L’associazione “I Borghi più belli d’Italia” nell’ultima edizione della sua guida ha recensito 271 piccoli centri sotto i 15mila abitanti. E sono un più bello dell’altro, soprattutto nelle mezze stagioni. Varrebbe davvero la pena vederli tutti, ma sarebbe un’ardua impresa.

Ecco allora qualche suggerimento, per non perdere i borghi più belli di Italia.

1. Bracciano, un castello sul lago

Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

La sua fama è dovuta al lago su cui si affaccia ed al maestoso castello Odescalchi Orsini, location privilegiata per matrimoni di gran lusso. La sua caratteristica più originale, invece, è rappresentata dalle case, costruite interamente con la locale pietra lavica. A solo mezz’ora di strada dalla capitale, Bracciano e i borghetti limitrofi rappresentano una delle zone più pittoresche della Tuscia romana. Un concentrato di pura bellezza, pace dei sensi e storia, che ha consegnato al presente torri, castelli, costruzioni militari e religiose.

2. Giglio Castello, un borgo in mezzo al mare

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Al Giglio comandano i venti, le intemperie, la poca terra con le sue rese incostanti. Frazione più alta dell’isola del Giglio, nella zona di Grosseto, questo piccolo borgo fuori dal tempo ammalia i visitatori con le sue torri ben conservate ed il suo dedalo di vicoletti. Intorno un mare limpidissimo, con la sua brezza e i suoi profumi. Tra le possibili attività ci sono le escursioni in mountain bike e in barca, per raggiungere calette e isole vicine. Consigliabile una visita a Montecristo, isola misteriosa abitata da capre selvatiche: un angolo di wilderness, con magnifici fondali e lastroni di granito che sprofondano in mare.

3. Locorotondo, qui sorge il trullo più antico

Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

In questo paesello bianco come una bomboniera sorge il trullo più antico d’Italia: è nella contrada Marziolla e risale al 1559. Le stradine strette, quando batte il sole, sono di un bagliore accecante, le case profumano di calce e condividono uno spazio comune, detto jazzile, che permette alla gente di vivere in piacevole unità di vicinato. Locorotondo non conosce degrado: è tutto di un lindore quasi svizzero, guardando in alto di scorgono solo cascate di gerani che scendono dai terrazzini in ferro battuto. La campagna, tra muretti a secco e coni dei trulli, è punteggiata di grano dorato e papaveri rossi.

4. Cison di Valmarino, tra magli e mulini

Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

La tradizione di Cison, nel cuore del Veneto, racconta di acque che alimentavano mulini e magli, dando lavoro a fabbri e mugnai. Mulini e lavatoi caratterizzano tutt’ora l’aspetto del piccolo borgo, che ha fatto della sua storia un punto d’orgoglio, salvaguardandola e tramandandola. Cison è anche un’ottima meta per il turismo enogastronomico, visto che sorge nelle terre del Prosecco. In più, il medievale Castello Brandolini è diventato un hotel di lusso, dove trascorrere una notte di assoluto relax.

5. Sambuca di Sicilia, il “Borgo dei borghi”

Fuga dalla città: cinque borghi italiani da non perdere

Eletto nel 2018 come “Borgo dei borghi”, non poteva mancare in questa breve rassegna. Sambuca racchiude l’anima della Sicilia, fatta di colori caldi, chiese barocche, cortili e scale di sapore catalano, processioni, dolci. La sua storia è un fitto intreccio di civiltà antiche, guerre e conquiste: prima greca, poi araba. Di ognuna, Sambuca ha conservato un ricordo nell’architettura, nei nomi delle strade e nell’anima dei luoghi.

Approfondimenti:

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