Una nuova mecca della carne a Lisbona
Il segreto dello chef Luis Gaspar al ristorante Sala de Corte di Lisbona
A Lisbona si può mangiare dell’ottimo pesce, ma pochi penserebbero che lo stesso possa dirsi per la carne. Gli amanti della bistecca non hanno bisogno di rimpiangere la Gallegher’s steak house di New York considerata la Mecca della carne alla brace. È sufficiente raggiungere il n. 28 della Rua da Ribeira Nova, giusto dietro il celebre mercato della capitale lusitana, a due passi da Praca do Comércio. È consigliabile prenotare, anche perché i posti sono appena 28, compresi quelli sugli sgabelli intorno al bancone centrale, arredato con lanterne ricche di atmosfera. Posti forse meno comodi, ma che consentono il privilegio di osservare da vicino i cuochi, coordinati dal ventiseienne chef Luis Gaspar, intenti a preparare i piatti di carne, di verdura o i gustosi dessert. Come se ci si trovasse in un ristorante giapponese!
Tutto è alla luce del sole, anzi del calore che emana il barbecue quando viene aperto. Invece niente fumi o cattivi odori. Una potentissima canna fumaria assicura un ambiente pulito, cui contribuisce un po’ anche una finestra sulla strada, dalla quale i curiosi, ma più spesso i clienti che non hanno prenotato, osservano nell’attesa. Già alle 19 di un lunedì abbiamo fatto la fila, ma per fortuna avevamo prenotato.
“Normalmente i turni sono due”, dice la gentilissima Ines Martinez, che ci spiega il segreto della bontà della carne: “Ventotto giorni di stagionatura in frigo”. Tranne per la picanha, che arriva dall’Uruguay. La maggior parte della carne, che arriva dal nord Europa, è tenera e gustosissima, e l’abbiamo apprezzata con una squisita salsa bernaise. Un particolare: il sale viene servito in un angolo del piatto di legno, ma non ne abbiamo avuto bisogno per insaporire la carne. L’assaggio di due dessert, la Texturas de Avela com gelado de caramelo salsado e la Pancova de frutos vermelhos con sorbet de framboises, eccezionali e generosi, hanno completato un’esperienza davvero particolare.
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