Amarone: una produzione ecosostenibile
“C’è una commistione e una simbiosi assoluta fra azienda e territorio: questo è il nostro mantra. Il territorio è la base dei nostri prodotti, è il luogo dove siamo nati, dove abbiamo prodotto e produciamo e attraverso il quale ci rendiamo riconoscibili. La nostra prima cura è quella del mantenimento proprio del territorio, per la sua bellezza, la sua originalità, il suo stile. Per quello che è e per quello che ci dà. L’attenzione all’ecologia e alla cura della produzione, alla non invasività dei sistemi, sia in vigneto che in cantina, è fra le nostre priorità”, con queste dichiarazioni Sandro Boscaini, presidente e amministratore delegato di Masi e presidente, per il triennio in corso, di Federvini, sottolinea la vocazione dell’azienda.
Masi, infatti, è profondamente radicata nell’area Valpolicella Classica, una delle più vocate terre da vino italiane, e propone vini di pregio, espressione dei valori del territorio di origine, utilizzando uve e metodi autoctoni delle Venezie, con continuo aggiornamento tecnologico.
Amarone: un progetto d’amore
“L’innovazione è un progetto mentale”, racconta Sandro Boscaini nel descrivere le politiche di aggiornamento che, costantemente, vengono applicate alle varie fasi della filiera del vino, dal vitigno alla produzione vera e propria, al packaging e distribuzione. “Siamo al 25% energeticamente autosufficienti attraverso impianti fotovoltaici e solari; facciamo parte del progetto V.I.V.A.
Attenzione all’ecologia
Sustainable wine, per il controllo del carbon footprint e la conseguente neutralizzazione delle emissioni: l’attenzione all’ecologia e alla cura della produzione, alla non invasività dei sistemi, sia in vigneto che in cantina, è fra le nostre priorità”.
In particolare Masi ha una riconosciuta expertise nella tecnica dell’appassimento ed è considerata leader nella produzione di Amarone.
La sua storia inizia alla fine del XVIII secolo, quando la famiglia Boscaini ha acquistato i pregiati vigneti della piccola valle denominata “Vaio dei Masi”. Da qui prende il nome l’azienda, tuttora di proprietà della famiglia, che opera attivamente con la sesta e settima generazione.
Mister Amarone
Il suo presidente è conosciuto nel mondo come “Mister Amarone”, per aver contribuito a creare con l’Amarone Masi un’eccellenza italiana.
Insieme a lui, sono coinvolti in azienda i figli Raffaele e Alessandra, i fratelli Bruno e Mario e i nipoti Anita e Giacomo.
Fanno parte del mondo Masi anche realtà collaterali, come le Possessioni Serego Alighieri, una tenuta storica che comprende sia un’azienda vitivinicola e un tradizionale fruttaio per l’appassimento delle uve, sia una villa immersa nei vigneti, dove sono stati realizzati otto appartamenti, sale per convegni e strutture specifiche per degustazioni, con una cucina professionale che permette anche l’organizzazione di corsi di cucina, fra le altre cose.
Moltissimi progetti
Non ultimi, per fare un altro esempio, sono i progetti per i wine bar Masi, recentemente inaugurati a Zurigo (www.masiwinebar.ch) e a Lazise, sul lago di Garda, e a cui seguiranno altri che diventeranno luoghi d’eccellenza per degustare i vini Masi e ricette gourmet.
Da meno di un anno Masi è quotata in borsa, una delle pochissime realtà italiane di questo settore presenti in Piazza Affari. “Abbiamo la possibilità di crescere, ma dobbiamo cercare di mantenere sempre alto il nostro livello qualitativo e con i nostri azionisti vogliamo instaurare un rapporto di lungo termine basato sulla trasparenza e sulla comunicazione”, conferma Sandro Boscaini. Programmi ambiziosi, per una realtà di spicco e di grande orgoglio.
A cura di Antonia Solari
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