Amarone: il vino degli innamorati
La qualità parte dal vigneto ed è questo uno degli ingredienti del successo della cantina Gerardo Cesari, in provincia di Verona. Il nome Cesari è da tempo sinonimo di vini della Valpolicella, Amarone in primis, veri e propri scrigni in cui è racchiusa la poesia, la storia, la tradizione del territorio veronese. Cuore della produzione dell’Amarone è la metodologia di appassimento subita dalle uve, che affonda le sue origini nella storia del territorio, tanto da poterla far risalire almeno ai tempi di Cassiodoro (V sec. d.C.).
Una selezione attenta e di qualità
Cosa rende unico questo vino, così famoso ed esportato in tutto il mondo? “Le uve sono raccolte perfettamente sane e mature”, spiega a Ville&Casali Franco Cesari, “vengono accuratamente selezionate e poi delicatamente adagiate in piccole cassette (5-6 kg di uva) disposte in unico strato per fare meglio circolare l’aria e per evitare che gli acini si schiaccino con il peso. Inizia così l’appassimento, che si protrarrà per circa 3/5 mesi. Poi, all’inizio di gennaio, le uve vengono vinificate in rosso con macerazione sulle bucce abbastanza prolungata (20-30 giorni)”. Gerardo Cesari e i suoi vini sono anche sinonimo di capacità ed esperienza nell’utilizzo di metodologie produttive più consone a ciascuna tipologia di vino, nel rispetto delle tradizioni. Ecco che, allora, per “arricchire” in termini di aroma e di eleganza il Valpolicella, si fa ricorso all’antica tecnica del “ripasso”.
Il Valpolicella rifermenta a gennaio
Tale pratica – che dà vita così a un vino curioso e interessante – consiste nel far rifermentare il Valpolicella nel mese di gennaio sulle vinacce dell’Amarone, del quale acquisisce parte del corpo e degli aromi. Protagoniste indiscusse dei vini di questa cantina sono le uve più tipiche del territorio veronese: Corvina e Rondinella. Sono uve autoctone e particolarmente adatte, per la consistenza della loro buccia, ad essere sottoposte a processi di appassimento abbastanza prolungati come nel caso della produzione dell’amarone e recioto. Ma il fermento creativo della cantina non si ferma qui. Infatti, l’antico binomio tra vino e passione diventa un must per l’azienda, i cui vini sono quelli ufficiali del Club di Giulietta (www.julietclub.com), l’associazione di volontari che risponde alle migliaia di lettere indirizzate all’icona degli innamorati che giungono da tutto il mondo e presenti ad ogni momento formale delle attività del club.
Una degustazione in onore di Giulietta
Per chi desidera vivere le suggestioni della storia della giovane Capuleti abbinate ai sapori del territorio la cantina propone Love’s Drop, una degustazione di quattro vini must: il Lugana DOC Cento Filari, il Jèma Corvina in purezza, il Ripasso Superiore Bosan ed il pluripremiato Amarone Riserva Bosan.
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