La Bottega del Vino del ‘500 a Verona
Non c’è nulla in Italia che stia al pari de La Bottega del Vino. È un monumento alla cultura enoica, un contenitore di tutto quanto è accaduto negli ultimi 600 anni in vigna, in dispensa e in cantina. La fondazione di questa bottega – che oggi è luogo di delizie assolute albergato nel cuore antico di Verona in un palazzetto che ha confidenza con la storia (del resto la Bottega del Vino è il coppiere della storia!) – risale al ‘500. Da quel dì qui mai il vino ha smesso di mescersi. Dunque è il tempio di Bacco a due passi dal tempio dell’amore: il balcone di Giulietta. Si deve all’impegno ostinatamente colto delle famiglie storiche dell’Amarone se la Bottega del Vino, continuando la sua storia, è assurta a nuova vita.
Una vita che accanto alle affiches che ricordano le più prestigiose etichette del mondo, adornata delle bottiglie più rare, profumata dal bancone dei salumi e scandita dai tavolini in marmo e le sedute d’antan, oggi è fatta di menu raffinati che affondano le radici nella tradizione gastronomica veronese e del Valpolicella. Il risotto all’Amarone è irripetibile, la guancia brasata incantevole, il risotto al cotechino con burro al cren sontuoso, ma anche piatti più primaverili come le tagliatelle su crema di piselli, il baccalà mantecato, le tre polente sono di altissima classe. Poi ci sono perle come l’ossobuco, la pasta e fagioli, oppure lo stinco e la pastissada a dare una cifra di assoluta autenticità ed eleganza alla proposta gastronomica officiata dal cuoco Luca Dalla Via. Che si trova anche nel prosciutto, nei formaggi, nei salumi da gustare al bancone accompagnandoli a uno tra i cento vini che ogni giorno vengono proposti dall’enorme lavagna che sorveglia l’ingresso. Almeno una volta nella vita conviene bussare alla Bottega del Vino per conoscere la gioia gastronomica e l’amore di Bacco. Che è poi amore per la vita!
Di Carlo Cambi e Petra Carsetti
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