A Todi sbarca l’arte iperrealista
Roberto Bernardi e Raphaella Spence sono artisti dell’iperrealismo, un movimento del realismo strettamente associato al fotorealismo. Una corrente artistica nata negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta che, servendosi di tecniche elaborate e innovative, riproduce il reale in modo così perfetto che sculture e pitture sembrano vere. Luis K. Meisel può essere considerato il pioniere dell’arte fotorealistica, ha una storica galleria di iperrealismo a Soho a New York, la Meisel Gallery, che ha aperto le porte a molti degli artisti del fotorealismo e a una generazione di pittori e scultori realisti. Ha sostenuto il lavoro di pittori famosi come Richard Estes, Audrey Flack, Chuck Close, Charles Bell, Ron Kleemann, Tom Blackwell e sostiene anche le opere di Bernardi e Spence. I due artisti utilizzano la loro casa-studio a Todi per realizzare le loro opere. Partono quindi dalla fotografia, scattano e poi dipingono. Il risultato è una perfetta imitazione della realtà. Una serie di opere di grandi dimensioni, che rappresentano scene sociali, le hanno dipinte insieme.
Hanno esposto nelle maggiori gallerie di tutto il mondo e nel 2012 hanno partecipato a un tour sull’iperrealismo che si è svolto in tredici tra i più importanti musei nel mondo, tra cui il Thyssen Bornemisza di Madrid e il Parrish Art Museum negli Stati Uniti. L’ossessione di Bernardi per i dettagli e l’apprendimento delle tecniche pittoriche ha avuto un’influenza significativa sulla sua formazione artistica. Roberto Bernardiracconta a Ville&Casali:
La mia professoressa al liceo mi faceva fare i chiaroscuri a matita riprendendo l’immagine da un libro e quello era un po’ un inizio di iperrealismo, fu lei a darmi l’input. Il mio primo quadro iperreale l’ho fatto a diciannove anni mentre facevo il restauratore a Roma nella Chiesa di San Francesco a Ripa a Trastevere. Durante quella esperienza capiì che il restauro è bello ma la creatività è molto limitata. Ho quindi successivamente iniziato a realizzare mie opere, all’inizio paesaggi poi nature morte caravaggesche. Ho dipinto anche i cristalli, e quella era già una fase di avanzamento verso il contemporaneo.
Successivamente lavorando per gli Stati Uniti ha voluto cercare qualcosa di nuovo, e con le caramelle ha avuto molto successo. Adesso è specializzato su questo soggetto, allegro e colorato. Perché questa scelta?
Un giorno vidi a Manhattan il Dylan’s Candy Bar, il più grande emporio di caramelle al mondo la cui proprietaria è Dylan Lauren, glia di Ralph Lauren. È la moderna versione della Fabbrica di Willy Wonka. Dopo aver visto quel posto che rappresenta cinque piani di delizie, con oltre settemila tipi di caramelle, decisi di farne un quadro. Quell’opera ebbe un enorme successo e negli anni ne ho fatte altre centoquaranta. Ora le caramelle le compro a Roma, vicino al Pantheon. Tutto si riconduce a una mangiata di zucchero che rappresenta l’immagine del mondo contemporaneo occidentale, soprattutto americano. Il concetto che tutto deve essere colorato e spumeggiante.
La sua compagna, Raphaella Spence è invece nata a Londra, ha successivamente vissuto alcuni anni in Francia per poi trasferirsi definitivamente in Italia all’età di dodici anni. È figlia e nipote di importanti architetti inglesi, che hanno realizzato tra le varie cose l’ambasciata inglese a Roma e il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. La sua arte è orientata verso la creazione di paesaggi iperrealistici.
Sono stata influenzata dai panorami della campagna umbra. Mio padre adorava l’Italia e attratto da Todi, che aveva scoperto durante i suoi studi di architettura del Tempio della Consolazione, la scelse per trasferirsi a vivere con tutta la famiglia comprando un mulino negli anni Novanta. Ho incominciato a lavorare a New York a ventitré anni con la Meisel Gallery che è un po’ un’istituzione dell’iperrealismo. Ho iniziato anche io con le nature morte, ma poi sono passata quasi subito al paesaggio specializzandomi in quelli umbri.
La Spence, che ha esposto anche al Chiostro del Bramante a Roma, ha realizzato anche delle bellissime opere che rappresentano le città di Las Vegas, Venezia, e New York. Il nuovo tema cui si sta dedicando è il bosco.
Di Ludovica Amici
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