Biolaghi, l’alternativa ecologica alle piscine
Una piscina in campagna, fra ulivi, mirti e frinire di cicale. È l’ideale per una rilassante estate rurale. Se poi il nostro specchio d’acqua privato è anche in armonia con l’ambiente, perfettamente inserito nell’ecosistema di flora e fauna, è anche meglio. È il caso delle piscine naturali o biolaghi, una soluzione ecologica e a basso impatto ambientale che negli ultimi anni sta cominciando a diffondersi anche in Italia.
Una tradizione che arriva dal Nord Europa
Nata in Nord Europa, la progettazione di biolaghi è arrivata in Italia solo negli anni Novanta e sta oggi riscontrando un discreto successo sull’onda del boom della bioedilizia.
Si tratta di specchi d’acqua balneabili, depurati senza l’uso di sostanze chimiche come il cloro e costruiti senza cemento.
Ecosistema vivo
L’acqua si mantiene pulita grazie a sistemi di fitodepurazione che sfruttano le qualità naturali delle piante palustri. La vegetazione da riva, le piante sommerse e i microrganismi formano un ecosistema, che filtra le sostanze nutritive dall’acqua e assorbe batteri o sostanze organiche nocive per l’uomo.
In genere il sistema di fitodepurazione dei biolaghi viene poi integrato con pompe meccaniche o cascate, per movimentare l’acqua e tenere lontane vespe e zanzare. Se si è riusciti nell’intento di creare un vero ecosistema, un ambiente sano e naturale, arriveranno invece animali “amici” come libellule e ranocchie.
A chi rivolgersi
Tra i primi a portare in Italia la cultura dei biolaghi, è stata, nel 2003, la paesaggista Vera Luciani. Esperta garden designer, è anche specializzata in bioingegneria e manutenzione delle piante acquatiche.
Tra le varie aziende oggi specializzate in piscine naturali e biolaghi, si segnala la bergamasca Piscine&Natura, le cui realizzazioni si trovano in tutta Italia, non solo per ville in campagna, ma anche in aree urbane. E infine Bionova Italia (foto in apertura), tra i fondatori dell’Associazione Internazionale Acque Balneabili Naturali.
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