Vintage in Italia: un vero tempio vicino Bologna
Nel nostro peregrinare alla ricerca di cose belle da comprare e collezionare, non poteva mancare una visita nel “tempio” del vintage in Italia, un’oasi di felicità per tutti coloro che vogliono toccare con mano un mondo caleidoscopico, fatto di musica, colori e oggetti straordinari provenienti da un recente passato, perfettamente restaurati tanto da sembrare nuovi di zecca.
Andiamo a Cento, tra Bologna e Ferrara per visitare lo show-room di Albano Quadrelli, che si sviluppa su oltre 500 mq, un cuore pulsante di attrazioni “fisiche” da ammirare e – soprattutto – toccare con mano, per respirare un’atmosfera che non c’è più.
Un labirinto di oggetti inconsueti e originali, dalle forme più svariate, sempre riferite al periodo storico del dopoguerra, quello del boom economico.
Un tuffo nel passato? Certo, ma in un mare di felicità per gli occhi e per la mente. Borse in pelle, plastica e bachelite, jukebox, dischi a 45 giri, manifesti d’autore, pompe di benzina, arredi domestici, grammofoni, slot-machine, insegne luminose, distributori di gomme da masticare… non manca nulla per ricreare un’ambientazione da Happy Days!
Ogni angolo riserva una sorpresa per il visitatore, che ad occhio e croce potrebbe spendere almeno un paio d’ore nello show-room, senza mai ripassare sul suo percorso.
Albano Quadrelli, personaggio flemmatico e preparatissimo nello spiegare la “storia” di ogni oggetto in vendita, sa bene che i clienti – soprattutto personaggi famosi della musica e dello spettacolo che amano il vintage, come Renzo Arbore e Red Ronnie – vanno sempre alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare le loro attenzioni e, soprattutto quelle dei loro amici.
Per questo ricerca in tutto il mondo e riporta in Italia tutto quello che può essere restaurato e rimesso a nuovo, sia un vecchio jukebox abbandonato nei magazzini di uno stabilimento balneare, sia l’insegna luminosa di un distributore di carburante in disuso.
Come nuovo dopo il restauro il vintage in Italia di Quadrelli
Si è dotato di un grande laboratorio tecnico – attiguo allo show-room – dove gli oggetti possono sostare anche diversi mesi, per poter effettuare direttamente tutte le lavorazioni necessarie per ridare splendore a strutture e oggetti di plastica, vetro, legno, alluminio, riportando a nuovo anche le parti elettroniche di vecchi jukebox, radio a valvole e mobili/giradischi.
La sua esperienza e, soprattutto, la conoscenza delle tecniche di restauro, gli consentono oggi di offrire al pubblico oggetti di cinquant’anni fa praticamente nuovi, perfettamente funzionanti e dotati di garanzia, fatto non trascurabile quando si vende, ad esempio, un jukebox degli anni ’60, pesante più di cento chili, e si spedisce a 500 km di distanza!
Questa sua attenzione alla qualità del restauro fa sì che entrando nello show- room non si abbia l’impressione di una esposizione di oggetti ”usati”, bensì nuovi di fabbrica o “repliche” ben fatte.
Nulla di tutto ciò: quello che si vede (e si vende!) appartiene al secolo scorso ed è una valida testimonianza delle cure e delle lavorazioni che venivano adottate negli anni passati per fabbricare e rendere affascinanti tanti oggetti destinati ad arredare e valorizzare ambienti domestici, strade e locali pubblici.
L’elenco è praticamente infinito, passando dai circa 2500 dischi a 45 giri di autori italiani e americani, sempre disponibili, ai ventidue jukebox delle marche più famose: Wurlitzer, Seeburg, Ami e Rock-Ola. Veri capolavori di meccanica ed elettronica, da esporre in casa e far suonare con gli amici, disponendo di qualche vecchia moneta da 50 o 100 lire oppure di un Quarter Dollar, se la gettoniera era prevista per il mercato USA e da abbinare obbligatoriamente a qualche bel flipper elettromeccanico, per ricreare un ambiente di svago effettivamente diverso da quello che può essere generato da una consolle PS4, un display a LCD e da un lettore iPod….
E non manca da Quadrelli il merchandising originale d’epoca della Coca Cola, con insegne luminose di varie dimensioni, frigoriferi a pozzetto grandi e piccoli, sempre di colore rosso vivo e rifiniture di acciaio inox, inconfondibili nella forma e perfettamente funzionanti (anche se il consumo di corrente non è proprio da Classe AAA), richiestissimi non solo per raffreddare ancora oggi bottiglie di buon vino o cibi solidi, ma anche per essere adottati come contenitori di giocattoli nella stanza dei ragazzi o di bottiglie di acqua minerale nella dispensa della cucina!
Passando poi alle vecchie e affascinanti pompe di benzina, anch’esse restaurate ad arte, ritroviamo quelle di marchi ormai obsoleti e scomparsi dal mercato (Total, BP, Mobil ecc.) che profumano di antico (ma non troppo), considerando che erogavano benzina “super” e “normale” per riempire i serbatoi di vetture memorabili e ricercatissime, dalla cara Fiat 500 alla Jaguar “E-Type”.
Sono decisamente più belle delle pompe attuali, figlie dei tempi moderni, che nessuno ma proprio nessuno metterebbe in salotto. E nemmeno troppo care, sapendo che si portano a casa con cifre variabili da 500 a 2000 euro, con effetto scenico garantito.
Non mancano poi slot-machine (bellissime quelle da bancone anni ’60, in ottone e nickel), distributori automatici di caramelle, gomme da masticare e sigarette, giochi a volante e pedale, con piani inclinati movibili dotati di percorsi e buche dove non far cadere le sfere di acciaio in dotazione, e una moltitudine di radio a valvole e transistor con cabinet in plastica o legno, impianti stereo racchiusi nei mobili di radica, strumenti musicali, poster e poltrone di varie forme e colori.
Unica concessione alla modernità, ma in perfetto “Stile Vintage”, la ritroviamo nei bellissimi set di tavoli, sedie e divani di varie forme e dimensioni, destinati ad arredare cucine, soggiorni o bar, realizzati in USA con strutture di acciaio e imbottiture rivestite in sky multicolore.
Importati da Quadrelli, sono molto richiesti sul mercato italiano per il loro elegante design, il costo contenuto e una robustezza fuori dal comune.
Per info e visite cercate il sito ufficiale seguendo questo collegamento.
Testo e foto di PAOLO DE PETRIS
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