Pistoia: l’eccellenza esportata nel mondo
Pistoia è la Capitale della Cultura 2017, la città toscana è pronta ad accogliere turisti da tutto il mondo.
Scopriamo insieme i punti di forza di questa città e i prodotti per cui è conosciuta e stimata in tutto il mondo.
Bertinelli: perché siamo stati premiati
“Ci aspettiamo che la città mostri se stessa in una dimensione prestigiosa, significativa a livello nazionale e internazionale”.
Ci tiene il sindaco Samuele Bertinelli a sottolineare come quella del 2017 sia un’ottima occasione per un nuovo posizionamento dell’immagine della città che, a suo dire, “si propone per quello che è: una città colta, con una storia bimillenaria, una città d’arte di grande qualità, che produce cultura e conoscenza per vocazione”.
E proprio nella cultura che si concentrano, infatti, gli investimenti da parte dell’amministrazione “più del doppio della media nazionale” secondo quanto rivela a Ville&Casali.
“Risorse per oltre 6 milioni di euro sulla parte corrente e oltre 15 milioni di euro sul piano degli investimenti, al netto del milione di euro, che dal Ministero sarà trasferito a Pistoia l’anno prossimo e che deriva appunto dal riconoscimento del titolo del 2017”.
“Queste risorse,” spiega il Sindaco, “serviranno, stanno già servendo, per innescare un processo di trasformazione della città, in particolare in termini di rigenerazione urbana e di moltissimi restauri di alcuni dei beni di rilievo storico testimoniale più significativi della città: da San Jacopo in Castellare a San Salvatore, da San Pier Maggiore a Saletta Gramsci e alla piazzetta dello Spirito Santo. Sono le scelte che noi abbiamo compiuto nel corso degli anni ad aver determinato il riconoscimento. Non è il riconoscimento che ha determinato queste scelte, ed è una differenza non da poco”.
“Il risveglio della nostra economia”, continua il Sindaco, “ha subito un ulteriore incremento, soprattutto turistico, derivante proprio dalla nomina di Pistoia come Capitale Italiana della Cultura 2017.”
L’arte del ricamo si chiama Capecchi
Giunta alla terza generazione, la Ricami Capecchi, si distingue per la qualità, l’esperienza e l’artigianalità, perché ha saputo mantenere intatto il carattere della fattura “a mano”.
“Il Made in Italy da noi è facilmente riconoscibile”, commenta il signor Capecchi. “Alla base delle nostre creazioni c’è la qualità eccellente dei materiali utilizzati”.
Da sempre indirizzata alla produzione di biancheria per la casa di altissima qualità per l’arredo di camera da letto, bagno e tavola, l’azienda ha anche una forte vocazione all’export. Basti pensare che dal 1984 esporta in maniera sistematica negli Stati Uniti, in Canada, nei Paesi Arabi e in Cina.
Sono soprattutto i privati, i principali clienti di riferimento, e in particolar modo, le famiglie arabe che scelgono i prodotti Capecchi tramite gli interior designer per arredare le case di Parigi, Londra, Cannes e Ginevra.
Un’azienda presente in terra, cielo e mare: infatti arreda aerei, yacht e barche a vela. A completare la produzione, la collezione da bambino: una linea tutta personalizzata.
I Rolling Stones suonano sui piatti di Pistoia
È dal 1931 che l’UFIP, Unione Fabbricanti Italiani Piatti, produce piatti musicali e strumenti a percussione per i più importanti musicisti del mondo. Sapienza artigianale, tramandata di generazione in generazione, metodi tradizionali e innovativi e un primato indiscusso all’interno del panorama musicale contemporaneo: sono queste le caratteristiche che rendono l’azienda unica in Italia.
La lavorazione artigianale prevede diversi fasi: raccolta della materia prima, fusione, colata a 1200 gradi, trasferimento negli stampi (si fonde un piatto alla volta) tempera e ricottura, tornitura sopra e sotto, martellatura. Alla fine, il collaudo è in carico a un batterista. La produzione è di circa 25- 28 mila piatti professionali l’anno.
Sono, invece, da 300 a 700, i musicisti che ogni anno vanno a Pistoia alla ricerca del piatto perfetto.
Tra i musicisti più famosi che suonano questi piatti ci sono: Charlie Watts dei Rolling Stones, i Kiss, il batterista di Ligabue, di Paolo Conte, di Zucchero, di Ruggeri, di Morandi.
Legata all’azienda, la Fondazione “Luigi Tronci”, in centro città, merita una visita per la ricchezza e la varietà degli strumenti musicali raccolti.
“La Fondazione è nata nel 2006 per far conoscere gli strumenti musicali prodotti a Pistoia e quelli provenienti da tutto il mondo nel settore della percussione”, spiega a Ville&Casali, il presidente Luigi Tronci.
La Fondazione nasce in onore dei suoi antenati, infatti la sua famiglia costruiva organi da chiesa a partire dalla metà del ‘700 fino agli inizi del 1800. Fin dall’epoca medioevale, dunque, Pistoia è stato scenario artistico molto attivo per la presenza di compositori, musicisti e produttori di strumenti.
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A cura di ILARIA PROIETTI
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