Dependance a Eloro, un riuscito esercizio architettonico

di Redazione Ville&Casali

Dependance

A soli 8 km da Noto, l’architetto netino Corrado Papa ha costruito da qualche anno il suo eremo, una dependance per l’estate a poche centinaia di metri dalla famosa riserva di Vendicari, dove il mare è incontaminato e cristallino, premiato con le quattro vele blu della Legambiente, si trova Eloro, la cui spiaggia di sabbia chiara e finissima compete con quella selvaggia di Marianelli e quella famosa di Calamosche.

Ho a lungo riflettuto sulla opportunità o meno di realizzare questa piccola dépendance, quasi un esercizio architettonico”, racconta a Ville&Casali, l’architetto Papa.

Una sfida per mantenere la sacralità di una campagna di ulivi e mandorli felici che si affacciano sul mare e contemporaneamente realizzare un costruito che appartenesse al luogo seppur nella sua contemporaneità”.

Così dei pilotis affondano come un tronco che si radica nel terreno, una scatola muraria poggiata e leggera si proietta nello spazio circostante come fronde di un albero, colori ispirati alla terra, tornano lentamente e nuovamente ad essa.

Questi i connotati della dépendance disegnata e realizzata dall’architetto Corrado Papa, che ha reinterpretato le residenze agricole siciliane manipolandone tutti gli elementi in una sperimentazione suggestiva e concreta che dalle radici culturali del luogo trae la propria forza emotiva.

Una dependance minimale in un ambiente bucolico

Un oggetto architettonico ben piantato, ma fragile ed idealmente mobile, un’abitazione destinata a casa vacanze inserita in un contesto paesaggistico tra i più suggestivi della Sicilia, vicinissima al mare ed immersa nella Heloria tempe, in un contesto bucolico dove, citando il monaco Tommaso Fazello “si vede sempre una primavera”.

Si tratta di un’architettura pura, minimale, sospesa sul terreno mediante dei setti che agiscono come pilotis e librano una bianca geometria orizzontale che proietta l’alloggio nel paesaggio con una spazialità estroversa e permeabile da un lato, quello che guarda il mare, grazie ai vuoti stabiliti dalle ampie vetrate che ospitano ed accolgono il paesaggio nelle camere sobrie e silenziose; ma intima e protettiva dall’altro, quello che guarda alla campagna elorina, grazie ad una pelle, schermo e grata fuori scala, in acciaio corten che nasconde isolate feritoie, che lentamente rilascia alla terra il sapore ed il colore della ruggine.

Gli ambienti interni sono ricercati ma essenziali, l’arredamento (disegnato dall’architetto Corrado Papa) ribadisce il concetto di essenzialità costruttiva a cui il progetto si è interamente affidato.

La pietra bianca di Modica realizza l’intera pavimentazione che prosegue negli spazi esterni dove lascia il passo ad uno spesso tavolato sospeso tra i pilotis, posto in corrispondenza della tettoia della veranda.

Il legno ed il ferro per i mobili, oltre al vetro, sono i materiali utilizzati, ognuno trattato con la propria individualità.

 

 

 

A cura di Enrico Morelli
Foto di Vincenzo Papa
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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