Decori e colori della ceramica di Vietri
Indice
La ceramica di Vietri: un’arte radicata nella tradizione mediterranea e costantemente innovativa
Artigianato della ceramica di Vietri sul Mare
L’artigianato della ceramica di Vietri sul Mare splende più che mai. Ispirate dal sole, dal mare e dalla terra, le ceramiche fanno rivivere i decori e le forme della tradizione e danno vita a motivi contemporanei di grande fascino. Molina, una delle frazioni di Vietri sul Mare, si chiama così per via dei numerosi mulini ad acqua per la lavorazione della ceramica che, già dal Medioevo, erano disseminati nella Valle del Bonea.
Così ci racconta Alessandro Giovanni di Ceramica Vincenzo Pinto, accompagnandoci nel “caveau” della fabbrica, la stanza dove vengono creati gli smalti per la decorazione, peculiarità della manifattura, e dove sono ancora in funzione gli antichi mulini ad acqua per la macina della sabbia e degli ossidi e la produzione degli smalti.
La tradizione ceramica di Vietri ha radici profonde. Risalgono al XV secolo le prime testimonianze scritte di una produzione di brocche di terracotta nuda. Benché molto sia cambiato nel panorama produttivo locale, molto è rimasto intatto e la tradizione decorativa vietrese viene perpetuata da aziende familiari improntate sull’artigianalità dei manufatti.
I colori sono quelli del sole, del mare, della macchia mediterranea; i motivi decorativi tradizionali sono semplici geometrie, forme simboliche o riconducibili a realtà bucoliche, la manualità è quella sicura del maestro ceramista al tornio, quella precisa del decoratore, quella decisa e svelta di chi immerge la forma nello smalto e le materie prime sono quelle di sempre, le più pregiate.
Innovazione e tradizione
Un pulcino stilizzato sul blu, sul rosso carminio, sul verde o sul giallo è diventato il marchio di fabbrica che immediatamente riconduce a Vietri sul Mare e alla Ceramica Artistica Solimene, situata in posizione dominante all’entrata del paese e affacciata sul mare. La struttura della manifattura è essa stessa un’opera d’arte: progettata dall’architetto Paolo Soleri, la fabbrica è esteriormente rivestita con 20 mila vasi rivoltati creati nella manifattura.
Al suo interno i maestri ceramisti eseguono gli stessi movimenti di oltre mezzo secolo fa, quando ha inizio la storia dell’azienda, ma la lavorazione a mano e il rispetto per le tecniche antiche coincidono anche con l’adozione di tecnologie moderne che garantiscono maggiore robustezza ai manufatti.
La ceramica di Vietri nel contesto contemporaneo
L’artigianato ceramico non è immobile nel suo passato, si adatta al gusto contemporaneo, è in scambio continuo con designer, creativi e architetti per realizzare nuove collezioni e nuove decorazioni e forgia, così, forme e decori sempre attuali. Erano gli Anni ’60 e Giò Ponti disegna delle mattonelle per il rivestimento di alcune stanze del Parco dei Principi di Salerno.
La realizzazione delle piastrelle fu affidata alla manifattura Pinto e oggi sono tuttora prodotte e distribuite anche all’estero. Una delle peculiarità più interessanti di Cotto Vietri sono le grandi piastrelle da rivestimento che possono arrivare a 200 cm e, se i decori tradizionali continuano ad essere dipinti quotidianamente, nuovi motivi ornamentali entrano nel repertorio iconografico dell’azienda.
Sperimentazione, la ricerca di tecniche e decori nuovi per interpretare l’eredità ceramica vietrese sono una costante anche in Vietri Scotto che decora a mano un centinaio di formati. La ceramica di Vietri entra in casa sotto molteplici aspetti (piastrelle, stoviglie, lavabi, acquasantiere, cache-pot…) e si presta ad essere il materiale d’elezione di uno degli artisti più quotati di Vietri. È Mirkò, l’eclettico artista con una galleria in pieno centro a Vietri che, con le sue opere, ha stregato il magnate Murdoch e che espone in tutto il mondo, da New York a Londra.
Di Antonella Padularosa
Foto di Corrado Bonomo
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