Cantina Cecchi, sinonimo di vino toscano
Cecchi, in tutto il mondo il nome è sinonimo di vino, soprattutto toscano. Vino di qualità, molto espressivo delle diverse realtà enologiche della Regione (e, più recentemente, anche di Montefalco in Umbria), ma anche corretto dal punto di vista del prezzo. E la casa vinicola fondata oltre un secolo fa da Luigi, oggi è arrivata a tanto grazie all’opera di Cesare e Andrea, la quarta generazione Cecchi, che ha saputo mettere a frutto qualità come la capacità imprenditoriale, l’intuito, la passione in un susseguirsi di sfide: dalla valorizzazione della storica tenuta di Villa Cerna (Chianti Classico) all’acquisizione nel 1988 del Castello di Montauto (Vernaccia di San Gimignano), dall’arrivo in Maremma nel 1996 (Val delle Rose, con il Morellino di Scansano) all’attraversamento dei confini toscani alla fine degli anni ’90 per acquisire in Umbria la Tenuta Alzatura (Sagrantino di Montefalco).
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Ogni passo è stato segnato da attente ricerche e investimenti importanti, mirati non alla crescita fine a se stessa, bensì alla valorizzazione di vini che sono patrimonio dell’Italia tutta e sono pensati per far bere bene un pubblico il più ampio possibile. Sempre nel massimo rispetto del legame tra vitigno e territorio nonché con un occhio allo sviluppo sostenibile.
Comunque, in conclusione, il cuore pulsante di Cecchi rimane Villa Cerna, splendida dimora storica situata su una collina circondata dai vigneti, che veglia come un baluardo sulle cantine dove nascono il Chianti Classico e il Chianti Riserva, sia nell’omonima declinazione sia nella celebre Riserva di Famiglia. Ed è sempre qui che è nato il nuovo vino, il Coevo, un rosso che rappresenta l’evoluzione di Cecchi attraverso la selezione delle migliori uve di tutte le tenute toscane.
La scheda della casa vinicola Cecchi
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