Ristrutturare casa: l’appartamento nel museo
Siamo in pieno centro storico a Brescia, ma il sapore di questa casa riporta ai rilassati spazi tipici delle abitazioni di chi sceglie di ristrutturare casa e vivere “via dalla pazza folla”, protetto dal verde e lontano dalla città.
L’interior designer Claudia Pelizzari e il suo gruppo di esperti collaboratori, specializzati nella ricerca di soluzioni e complementi in sintonia con il tono di ogni progetto, hanno colto l’esigenza dei proprietari, una coppia che vive con la glia adolescente, di muoversi in ambienti accoglienti, circondandosi di oggetti capaci di evocare ricordi ed emozioni.
La filosofia dell’intero progetto ha previsto arredi sia su disegno che di design, mescolati a elementi vintage o antichi.
Il risultato è una casa dall’armonica casualità, che ha richiesto un’attenta valutazione proprio nell’accostamento di oggetti, materiali, soluzioni.
Qui si può anche assecondare il piacere di ricevere in modo informale gli amici ospitandoli in un living con biliardo, o rilassarsi nel patio esterno, sulla gradinata con cuscini di fronte a un suggestivo braciere.
Armonia eclettica nel ristrutturare casa
Il palazzo fa parte di un sito ecclesiastico seicentesco, ancora in parte adibito a convento. In particolare, la sezione trasformata in questa dimora vivace e accogliente era stata negli anni ’60 un museo diocesano.
Un sapiente restauro ha risanato e recuperato le parti strutturali, come i muri perimetrali in mattoni, che ora sono dipinti di un bianco neutrale, ideale per fare da sfondo all’allestimento eclettico di questa casa.
Dal punto di vista architettonico, in assenza delle tracce delle epoche precedenti, si è scelto di mantenere il carattere di magazzino con corte interna, tipico dei vecchi palazzi delle città lombarde.
L’altezza delle pareti, oltre quattro metri, ha permesso di installare le canalizzazioni per un’impiantistica all’avanguardia, in modo che l’abitazione goda anche della possibilità di gestione domotica in remoto.
Importante è stato lo studio dell’illuminazione, che ha dato risalto alle opere d’arte ed enfatizzato l’irregolarità delle pareti: in soggiorno, il sorprendente lampadario realizzato su disegno, con il recupero di paralumi in vetro anni ’50 su una base in lamina d’acciaio e, sparse un po’ ovunque, le lampade storiche di Flos, Fontana Arte, Artemide che hanno reso celebre il lighting italiano.
Nella zona soggiorno- pranzo, il pavimento è stato realizzato assemblando assi di larice antico sottoposte a un particolare trattamento schiarente.
Il camino passante tra il living e la zona pranzo fronteggia un tavolo lungo cinque metri in alluminio riciclato, attorniato da sedie di varie forme. Gli arredi provengono da case precedenti o sono vintage, come nel living il divano anni ’70 in pelle bianca, il coffee table ad anello di Andrew Martin, le poltrone B&B rivestite in velluto nero completate da divani rivestiti in lino belga color antracite realizzati su disegno dello Studio Pelizzari.
In cucina, centro nevralgico della casa, l’altezza ha permesso di realizzare un soppalco in acciaio e legno cui si accede con una scala “scarpiana” a gradini alternati, in legno nero, appoggiati ad una quinta in legno dogato grigio, che suddivide lo spazio, creando una zona sottoscala.
Gli arredi di gusto industriale, in legno di recupero con piani di lavoro in basalto, sono associati ad ele- menti da ristorazione professionale in acciaio, altamente tecnologici.
Il tavolo Tulip e le sedie Calla di Saarinen, classici del design, sono mescolati a sgabelli di recupero e sedili in iuta. La grande por- ta a più elementi è stata realizzata su disegno, in corten e vetro.
A cura di Paola Pianzola
Foto di Giorgio Baroni
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