Giardino botanico: un luogo incantato

di Redazione Ville&Casali

Giardino botanico

Un colpo d’occhio spettacolare per chi entra nel giardino botanico del nuovo resort Donna Coraly a Siracusa, ideato da Lucia Pascarelli e progettato dall’architetto Manuela Schioppa Salvadego

Un magistrale restauro realizzato grazie all’architetto Manuela Schioppa Salvadego di Milano che ha privilegiato l’impiego di materiali locali di pregio, nel pieno rispetto dei caratteri architettonici e storici dell’epoca.

Il risultato sono cinque suite uniche e preziose, circondate da un grande parco botanico ricco di piante, fiori ed erbe aromatiche, con al suo interno una piscina (biolaghetto).

Per realizzare il giardino Lucia Pascarelli si era rivolta a tre paesaggisti, ma poi ha deciso che l’unico architetto che aveva compreso ciò che voleva ce l’aveva a portata di mano, l’amica Schioppa.

Dove una volta i contadini coltivavano le patate, la signora Pascarelli offre oggi agli ospiti la possibilità di godere di un parco botanico molto speciale dove il silenzio e il relax regnano sovrani, e dove spesso una musica di sottofondo rende più piacevole e rilassante il soggiorno.

Il primo problema che ci siamo posti”, racconta l’architetto Schioppa a Ville&Casali, “è stato come collegare le suite dell’albergo, già dotate di una propria area a verde, con la zona destinata al giardino, vasta ben 5mila metri quadri, e come nascondere il muretto in pietra che una volta lo delimitava. Qualcuno aveva suggerito di creare un piccolo bosco, ma si sarebbe perso il colpo d’occhio spettacolare che coglie chi oggi entra nel giardino. Abbiamo creato pertanto due piccole colline di fronte all’albergo, che cosi è stato delimitato, e al centro abbiamo fatto scorrere il vialetto, che congiunge le due aree. Attraverso una delle due colline è stato nascosto pure il parcheggio, accanto all’ingresso del resort.”

Nelle due collinette sono state piantate rispettivamente delle palmacee e delle piante di cactus, alcune molto rare, con la preziosa collaborazione dei Vivai Faro di Giarre.

Il vialetto porta, poi, nella zona pianeggiante, dove il prato è stato suddiviso in quattro aree.

Una passeggiata profumata nel giardino botanico

Giardino botanicoMolti gli esemplari tropicali: palmacee, cactacee succulente, che convivono con alberi da frutto, ulivi, agrumi e piante decorative, come Jacarande e Bahuiniae Purpuree, intercalati da pergolati di roselline e gelsomini che profumano l’aria.

Piante rare e particolari come ” la mano di Budda” e ” il citrus caviar”, sono armoniosamente piantate vicino alla mela cotogna tipica siciliana e ai più tropicali mango e avocado, fino a trovare anche il giuggiolo, il corbezzolo e il melograno.

Al centro del parco è stato collocato un bio-laghetto, in sostituzione della piscina che non è stato possibile costruire e che certamente avrebbe potuto alterare la pace e l’atmosfera bucolica del luogo.

Il bio – laghetto, cui si accede come se ci si trovasse sulla battigia di una spiaggia, consente un bagno refrigerante e delle brevi nuotate. È stato realizzato su disegno originale dell’architetto Schioppa dalla ditta locale Tekind di Catania, adottando la tecnologia innovativa Biodesign, che prevede una struttura realizzata in loco con pietre naturali frantumate e combinate con materiali leganti altamente tecnologici, nel pieno rispetto della salvaguardia ambientale.

A due passi è stato collocato un gazebo della Unopiù con divani, tavolini e un piccolo bar. Nascosta da un pergolato di gelsomini una piccola doccia.

Al centro del parco, un antico carrubo, albero simbolo del Mediterraneo e in particolare del sud-est della Sicilia, evocato dal poeta Salvatore Quasimodo in una poesia nostalgica sulla sua terra, quando dice: “Ho dimenticato il mare, la grave/ conchiglia soffiata dai pastori siciliani,/ le cantilene dei carri lungo le strade/dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie…”

Giardino botanico

Il giardino avanza, poi, tra agrumi e alberi da frutto per collegarsi all’hortus conclusus, dove vengono coltivati molti vegetali e piante aromatiche per offrire agli ospiti del resort prodotti sempre freschi e biologici.

L’orto è racchiuso da due pergolati di uva e da una siepe di alberi d’ulivo e di alloro.

Tutto intorno al parco, conclude l’architetto Schioppa, “si snoda l’anello del percorso della salute, che si collega anche alla piazzetta centrale e alle diverse aree del giardino”.

In questo Eden, affidato alle sapienti cure del giovane giardiniere Massimo Bologna, esiste il fulcro del sole, rappresentato dal bio-laghetto, e quello del fresco, rappresentato dal sottobosco vicino al gazebo, con piante di lavanda e rosmarino.

Prima di entrare in giardino, Lucia Pascarelli ha voluto piantare tante varietà di rose, disseminate anche dentro il parco, per offrire a tavola ai propri ospiti freschi bouquet colorati, con un fiore che esprime più di ogni altro l’amore per la natura e per le persone.

 

 

 

Testo a cura di Marcella Guidi
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