La ristrutturazione in stile moderno a Courmayeur
Un appartamento abbandonato con giardino, a due passi dalla chiesa di San Pantaleone, patrono di Courmayeur, è stato riportato a nuova vita dall’architetto Fabrizio Gandolfo, uno dei progettisti più bravi della Val d’Aosta, con lavori anche a Megève e Saint Moritz. L’architetto Gandolfo, che ha aperto uno studio a Courmayeur 15 anni fa, spiega a Ville&Casali:
La pianta del fabbricato era poco gestibile e i committenti, una coppia lombarda con due figli e un cane, mi hanno dato carta bianca.
Grazie al piano casa, il progettista è riuscito ad ampliare i 60 mq originari dell’appartamento del 20 per cento utilizzando lo spazio meno utile del giardino, di circa 100 metri quadri, ottenendo un appartamento confortevole con un living aperto sull’area pranzo e sulla cucina, due camere da letto e due bagni. L’architetto aggiunge:
L’appartamento è stato rifatto completamente i muri sono stati isolati per proteggerli dai rumori provenienti dal primo piano e dal garage sottostante, utilizzando materiali ad alta resistenza, come per esempio un polimero ad alta densità denominato HPL con finitura pietra di ardesia.
Un materiale che a differenza dell’ardesia non è poroso, è idrorepellente e inattaccabile dagli agenti grassi. L’architetto Gandolfo aggiunge:
Il progetto nasce dall’utilizzo dei due materiali base dell’architettura alpina: legno e pietra. Per il legno si è deciso di utilizzare un abete antico leggermente spazzolato con patina ossidata con un effetto prevalentemente sui toni del grigio e una verniciatura zero gloss del tutto priva di variazione cromatica, per dare un tocco più elegante e sobrio all’ambiente; per la pietra, invece, il materiale è stato reinterpretato mediante l’utilizzo del polimero HPL (vedi le fasce nelle porte e nel piano cucina).
Le ridotte dimensioni dell’abitazione hanno obbligato il progettista a utilizzare lo spazio per il camino anche per inserire la tv, grazie a un monoblocco marca Spartherm ben isolato. I pavimenti in rovere bio con taglio sega colore naturale sono stati realizzati con abete antico e verniciatura ad olio; alcuni elementi di contrasto, invece, come il basamento camino sono stati realizzati con ferro verniciato, in modo da accompagnare i toni del grigio della boiserie. Il tavolo da pranzo, allungabile, per ospitare no a 8-10 commensali, è stato disegnato dall’architetto mentre le sedie sono artigianali.
Un divano angolare, pure disegnato su misura, con speci ci accorgimenti cromativi dei tessuti, riprende le pannellature dell’armadio divisorio che, oltre a svolgere la funzione di contenitore, è anche un importante elemento decorativo. L’illuminazione è per lo più a luce indiretta con barre led e con faretti dell’azienda Viabizzuno.
Un sistema a lampade led appese, della marca Wever Ducrè, modello Bebow, impreziosisce la zona pranzo. L’architetto Gandolfo ha così pienamente risposto al desiderio dei proprietari lombardi che desideravano per la nuova casa, situata “pré de l’Eglise”, come è chiamato il luogo dove si trova, un taglio giovane e moderno, che richiamasse le basi dei materiali dell’architettura di montagna ma con uno stile decisamente reinterpretato.
Di Enrico Morelli
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