Ristrutturare casa sulle tracce del passato

di Redazione Ville&Casali

Ristrutturare casa

Un concetto zen, tanto profondo quanto difficile da accettare, è quello dell’impermanenza. Le cose cambiano, mutano, si trasformano. Nulla è per sempre. Non per questo bisogna rinunciare alla bellezza. Anzi, è proprio questa fuggevolezza che rende ancor più necessario essere circondati da ciò che ci piace e ci dà serenità.

È stata questa la filosofia con la quale Kim Nellen, comproprietaria di un negozio di antiquariato e interior design, ha deciso di ristrutturare casa, nella quale, per soli diciotto mesi, ha vissuto con la propria famiglia.

Scegliere di intervenire su un’abitazione quando sai già che dovrai lasciarla è soprattutto la risposta al bisogno di stare in un ambiente che sia originale, accogliente e che rappresenti, anche se per poco, lo spirito e i gusti di chi lo abita.

La piccola casa situata a Belfeld, un villaggio nel sud dei paesi Bassi, dove Germania, Belgio e Olanda si incontrano, era stata affittata come soluzione temporanea, in attesa di trovarne una definitiva.

Ma era davvero terribile,” ricorda Kim. “Le pareti erano state dipinte in un mix orribile di colori. Sentivo di dover intervenire per creare un luogo in cui io, mio marito Rene, mio figlio Dries e le mie due figlie, Gijsje e Jooske, avremmo potuto stare bene. Inizialmente, Rene non era convinto, ma poi ha avuto fiducia nella mia capacità di visualizzare qualcosa di familiare e accogliente in questa proprietà fatiscente. Dopo tutto, lo styling e l’arredo d’interni è il mio lavoro”.

 

I cambiamenti avrebbero però dovuto essere estremamente economici, poiché le vere spese sarebbero arrivate al momento di acquistare la casa definitiva, quella in cui avrebbe dovuto trovare sede anche l’attività di Kim.

Inoltre, gli interventi avrebbero dovuto essere reversibili, dal momento che l’agenzia immobiliare aveva chiesto di lasciare i locali esattamente come erano stati trovati.

Niente grosse opere murarie, quindi, più che altro un ritocco cosmetico. sono bastate due settimane per cambiare le cose.

Le pareti sono state ridipinte con tinte chiare e luminose. Il bianco innanzitutto, con il quale sono stati verniciati anche i pavimenti in legno presenti in tutta la casa, ma anche il verde e il rosa per la camera delle bambine.

Queste pitture hanno creato lo sfondo adeguato sul quale disporre l’eclettica raccolta di soprammobili, oggetti d’epoca e cimeli che Kim ha riunito nel corso degli anni.

È stato divertente,” dice, creare un look vintage, romantico, nostalgico, shabby chic. Ho utilizzato oggetti nei quali mi sono imbattuta frequentando mercati delle pulci in Belgio, Francia e qui in Olanda, accuratamente miscelati con elementi di aziende che vendo nel mio negozio, come la Colmore.”

Sono di Colmore, per esempio, le lampade a soffitto della sala da pranzo. Ma l’aderenza al principio less is more è stata fondamentale, soprattutto perché l’impresa era quella di decorare e arredare un piccolo spazio.

La casa, disposta su tre livelli, aveva infatti un piano terra di 30 mq, un primo piano e una mansarda.

È stato necessario utilizzare pochissimi mobili, i colori giusti e disporre tutto strategicamente, in modo da creare l’illusione di dimensioni più ampie.

Era importante non solo scegliere e combinare con cura gli oggetti, ma metterli in modo tale da allargare lo spazio.”

Per questo, ad esempio, è stato scelto di sostituire i pensili con delle scaffalature aperte.

Ristrutturare casa con gusto zen

La ristrutturazione più significativa è stata l’apertura del vecchio deposito di biciclette: rimuovendo il soffitto sovrastante è stato possibile esporre le travi, dando così un tocco distintivo alla sala da pranzo.

La vecchia cucina è stata sostituita con una semplice unità Ikea, a dimostrazione che anche con un piccolo budget è possibile creare un ambiente di stile. La pesante panchina a lato del tavolo da pranzo è un pezzo davvero insolito, in quanto nasconde un letto. Kim l’ha trovata online. Alcuni esperti le hanno confermato che si tratta di un pezzo antico, estremamente raro.

Il tavolo, regalo di un amico, proveniva da un monastero e aveva un gran bisogno di essere rimesso a nuovo. Kim ha trovato nuove gambe in un negozio d’epoca e gli ha dato una mano di vernice fresca, la stessa con cui ha rinnovato anche le sedie con le quali lo ha circondato.

La piccola scala a pioli, appoggiata in un angolo, una volta apparteneva alla nonna di Rene, mentre una delle poltrone vicine era del nonno di Kim. In tutta l’abitazione si possono trovare oggetti di famiglia o vecchie cose che sono state salvate dal finire in discarica.

La mia passione per le cose vecchie è iniziata quando ero una bimba,” dice Kim. “Comprare, per pochi soldi, gli oggetti di cui altri vogliono disfarsi, mi dà un autentico brivido. È la gioia di conquistare un tesoro per pochi spiccioli.”

Nel soggiorno il telaio di un vecchio letto francese serve da divano. La camera matrimoniale si trova in soffitta. Le pareti di cemento sono state lasciate, non trattate, per creare un’atmosfera industriale in contrasto con la candida e romantica biancheria da letto d’epoca e gli immacolati tendaggi.

Il sottotetto però non era collegato all’impianto di illuminazione del resto della casa: “Dovevamo farci strada al buio per andare a dormire,” ricorda divertita Kim. Molto dickensiano”.

Il letto che è invece nella camera del maschietto è davvero importante per la padrona di casa: è il letto sul quale la nonna di Kim ha dato alla luce i suoi quattordici figli e dove anche Kim ha partorito i suoi bimbi: “Se il letto potesse parlare, avrebbe un sacco di storie da raccontare.”

Alla fine, la soddisfazione per il risultato ottenuto è enorme. Tutto è stato scelto con cura e collocato per creare il giusto feeling , che scorre senza intoppi in tutti gli ambienti. L’occhio di Kim per i dettagli e la capacità di guardare oltre lo stato malandato in cui inizialmente versava l’abitazione ha fatto la differenza.

Adoro come sono venute le cose. Tanto più che è stato fatto tutto con pochi soldi. Nonostante ciò, credo, che questa casa riesca a emanare un sottile lusso. E questo non fa che confermare la mia convinzione, che in ogni casa c’è un potenziale che può essere valorizzato e che vale sempre la pena intervenire, anche se si hanno a disposizione pochi mezzi. Abbiamo finalmente trovato la nostra casa dei sogni, ma il tempo passato qui mi ha insegnato molto su come sia possibile lasciare un segno personale su qualsiasi luogo”.

Un’esperienza davvero zen.

 

 

 

A cura di Camille Poli

Testo di Geraldine Nesbitt

Foto di Peggy Janssen/Features & More

Styling di Kim Nellen

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