Fantasia al potere a Roma
Vivere come in campagna ma con il centro a portata di mano. Abitare una casa dalle linee sobrie e in armonia con la natura intorno. Immaginarsi in spazi abitativi ampi da modulare secondo le necessità, lo stato d’animo, gli slanci della propria fantasia. Questi i molteplici desideri di una coppia di imprenditori romani. Difficile trovarli riuniti in un edificio già costruito. Ma, proprio quando stavano per rassegnarsi al fatto che una casa così dovevano farsela costruire ex novo, e di sicuro lontano dalla città, il sogno si è concretizzato. Amore a prima vista per la villa realizzata come un padiglione giapponese. Una struttura lineare estesa ma sobria, ritmata da possenti travature di legno, con pareti vetrate affacciate su vasti spazi esterni.
Anche questi non esuberanti di alberi e fioriture ma essenziali, proprio come voleva la coppia che si è limitata a bonificarli. In questo modo, il prato tutto intorno alla casa è tornato di colore verde intenso, interrotto solo dai nuovi cespugli di recinzione. Piantati per ottenere diverse sfumature di verde, sono tenuti bassi affinché la vista spazi su un panorama che va dalla campagna fino alla cupola di San Pietro. Il boschetto di bambù rappresenta, poi, un richiamo alle linee esotiche della costruzione e una piacevole interruzione. Spontaneo ma rinvigorito dalle cure della padrona di casa è diventato piacevole e rilassante quinta naturale per la zona studio. Prolungamento naturale della casa le terrazze in teak coperte dalle tettoie in legno.
Una zona molto vissuta arredata con divani chiari, sedie coloniali in legno rosso di Royal Botania, tavolino e poltroncine viola e beige in corda, entrambi di B&B. Sempre B&B per la bianca tavola con runner decorativo in piastrelle. Coerenti con le linee guida improntate a rigore ed essenzialità gli interni ma con diversi valori aggiunti. Vivibilità e semplicità si fondono a creatività e curiosità, esprimendo la personalità dei proprietari: appassionati di arte moderna, spigolatori di mercatini d’antiquariato, capaci di audaci accostamenti cromatici e temporali. Gli ambienti domestici ricordano, per estensione e collegamento di superfici, i loft, soprattutto quelli americani, senza però averne la freddezza, e sono, all’occorrenza, divisibili tramite pannelli scorrevoli. L’unità dell’insieme è assicurata dal pavimento in ciliegio e dai soffitti, entrambi in scure tonalità lignee.
Costante nell’arredamento è la ricerca del calore attraverso la morbidezza opaca di lini, velluti e cotoni operati, scelti nella gamma dei viola e dei grigi e accostati con gusto dalla padrona di casa. Come per le tappezzerie del divano primi ‘900 inserite nel salotto in piacevole contrasto con quello in pelle grigia Housse della Baxter, da Stuarr. Qui, l’angoliera danese Déco coabita con la bici-lampada-scultura di Erika Calesini e la spiritosa riproduzione della metro londinese. Sullo sfondo la zona studio, anch’essa arredata elegantemente in modo originale, con tende in lino grigio tinto a mano e bordo beige, scrivania americana Deco, una poltrona bianca della Baxter e un vecchio giocattolo scovato in un mercatino francese. Nella sala da pranzo, il lume Dear Ingo, realizzata dalla Moooi, con bracci mobili illumina il tavolo scultura realizzato in legno con zampe in metallo da un artigiano.
A terra, come in una perenne attesa di collocazione, spicca una tela di Gianfranco Asveri. Tinte vivaci primeggiano nella camera della figlia, dove la tenda e i cuscini sono stati sapientemente abbinati dalla padrona di casa tra vari tessuti in velluto a rilievo di Designers Guild. Il lume-mongolfiera, in ferro bianco, è di Magazzini Associati e la lampada estensibile viola porta la firma di Jieldé. Eleganza e rigore ritornano nella camera da letto principale. Il letto, realizzato su disegno di Paola Navone, è ricoperto da lini bianchi e serico rasatello, di cotone grigio scuro. Un’ulteriore luminosità in questo ambiente intimo è fornita dalle tende in garza di lino beige-dorato. Un pannello con un disegno di Emilio Greco nasconde lo spogliatoio. Equilibrio di linee e colori anche in cucina dove si alternano il metallo e il cristallo. Questo ambiente comprende anche un tavolo fuori misura in legno grigio e sedie imbottite in sfumatura più chiara e lumi allungabili. Per una casa, nel complesso, originale, divertente, priva di retorica, proprio come i suoi proprietari.
di Picci Manzari
foto di Corrado Bonomo
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