Una casa in Umbria per inseguire il sole
Al confine tra Umbria e Toscana si trova la valle di Pierle, anche conosciuta come valle del Niccone, dal nome del torrente che l’attraversa. I suoi borghi sono ricchi di storia ed i suoi colli hanno visto il succedersi di battaglie ed aspre contese per accaparrarsi i castelli e le rocche che un tempo dominavano questa zona. Tutta la valle, nel periodo bizantino, assunse un’importanza strategica in quanto permetteva le comunicazioni attraverso uno stretto corridoio ben fortificato, tra Roma e Ravenna, passando per Perugia e l’Alta Valle del Tevere. I castelli di Lisciano, Pierle, Danciano, Pugnano, Sorbello e Reschio testimoniano questa linea difensiva.
“Negli anni Settanta questa valle”, spiega James Stephens, un inglese che vive da una trentina d’anni in Italia e si occupa di ristrutturazioni, “fu scoperta dagli hyppies tedeschi che comprarono per pochi milioni di lire delle case. In seguito arrivarono gli inglesi, gli olandesi, gli americani e altri europei. Oggi la valle è la meta preferita di un’élite internazionale che ama la campagna umbra con i suoi filari di viti, olivi e cipressi, disseminata di torri, castelli e borghi, a poche decine di chilometri dai luoghi di maggiore interesse storico e culturale”. Una delle case più belle, costruita da Stephens, è quella di una coppia americana che vive sei mesi ad Antigua, quattro mesi nella valle del Niccone e il resto a Manhattan. Nel 2004, Paula e Joffrey comprarono un rudere e 13 ettari di terreno.
In meno di tre anni e grazie a degli artigiani locali, guidati da James Stephens, hanno costruito una villa di circa 450 metri quadri e un annesso di 70 mq. Inoltre, hanno piantumato il terreno portando gli ulivi da un centinaio a cinquecento. Il progetto è stato disegnato dal geometra Leonardo Pettoriti. I materiali di costruzione sono i più diversi, dai mattoni delle Marche per i tetti alla pietra pugliese per i pavimenti, lavorati da bravi scalpellini locali.
I mobili sono arrivati direttamente dal Canada, dove Geoffrey ha lavorato nel mondo della finanza ed è riuscito a fare una fortuna portando in Borsa la sua società prima che scoppiasse la crisi del 2007. “A un certo punto”, spiega a Ville&Casali, “ho deciso di smettere di lavorare per godermi la vita”. In effetti Geoffrey da Antigua o dalla Val Niccone lavora ancora “una diecina d’ore la settimana” via Internet per seguire i suoi investimenti. Ma è un uomo che oggi “insegue il sole”, dice il suo amico James. Un finanziere “a riposo” che ama i buoni sigari e il buon vino, sia francese che italiano. Si considera un grande collezionista di vini Bordeaux e della Borgogna, ma nella sua fornita cantina non mancano i migliori vini italiani.
Investe anche nell’arte contemporanea, come dimostrano le sculture e i dipinti delle sue case, per lo più di artisti americani ed inglesi, ma anche italiani come quelli del siciliano Carlo Sillitti. La casa italiana gli piace moltissimo e, in particolare, il giardino. Prossimamente la signora Paula pensa di dover cambiare la cucina. La sua scelta è caduta su una cucina Dada, quindi moderna. Oggi la cucina è collegata alla zona pranzo interna e a una zona pranzo esterna su un terrazzo che domina la vallata, con una vista mozzafiato sui boschi dell’Umbria. Un incanto che colpisce i numerosi ospiti di Geoffrey e Paula che si alternano in gruppi, durante le loro lunghe vacanze italiane e che sono ospitati in un’altra casa, costruita apposta per loro, a un centinaio di metri, dall’architetto siciliano Totò Perna, che vive e lavora ad Antigua, dove Geoffrey e Paula risiedono per buona parte dell’anno.
di Enrico Morelli
foto di Corrado Bonomo
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