Appartamento a Bologna: interni al maschile
La realizzazione di un piccolo prezioso appartamento a Bologna, nel centro storico, in una delle zone più esclusive del capoluogo emiliano, ha visto protagonista lo Studio AngoloB.
Attraversando gli affascinanti portici che accompagnano le passeggiate bolognesi, si sale ai piani alti di un edificio contemporaneo dove uno studio viene sapientemente trasformato in una parentesi di cultura e fascino.
Un uomo, il committente, che ha fatto della sua vita la ricerca del bello e la cura del dettaglio e che ha richiesto uno spazio pensato e cucito, come un abito sartoriale, sulla sua personalità.
In questi ambienti, completamente dedicati al frutto delle sue ricerche e dei suoi viaggi, sono stati disegnati angoli, luoghi, nicchie per opere d’arte, oggetti che potessero rappresentare lo spirito della committenza ed il suo stile di vita.
Per questi motivi la progettazione ha interessato ogni sfumatura ed ogni più piccolo dettaglio compositivo; nulla è stato lasciato al caso e tutto è stato frutto di cura, di disegno e di ricerca.
Le maestranze coinvolte hanno avuto lo stesso ruolo che potevano ritagliarsi in contesti ottocenteschi, orchestrati dalla guida attenta dello studio.
In sinergia, tappezzieri, decoratori, ebanisti e fabbri hanno dialogato per creare la modernità e la contemporaneità nell’espressione dei caldi e curati dettagli, facendo in modo che il rigore non si trasformasse in freddezza e le cromie delicate non divenissero banali e pallidi sfondi.
Sinergie profonde per l’appartamento a Bologna
Lo studio ha dovuto anche interpretare le esigenze di un uomo ed il suo rapporto tra convivialità ed intimità.
Se da una parte chiedeva di potere ottenere spazi aperti, in grado di accogliere ed ospitare al meglio, dall’altra esigeva anche ambienti profondamente intimi e privati, da vivere in estrema libertà ed agio.
Per questo, nella prima fase di progettazione, si è rotta la pianta estremamente compatta, regolare e schematica di primo impianto per optare per una libertà compositiva che permettesse di ricavare spazi aperti e luminosi, senza rinunciare alla dimensione privata di alcuni ambienti.
Si è cercato di celare le aree più intime attraverso schermature che ricordassero trame preziose, non muri, dando alternanza e ritmo attraverso il succedersi di linearità e di sinuosità.
La luce naturale, grande protagonista all’interno degli spazi, irrompe o discretamente filtra, a definire gli stessi, nascosta dietro una interpretazione contemporanea di drappi semplici, impalpabili e preziosi, che scompaiono interamente quando non sono chiamati ad assolvere il loro compito.
Il momento della luce naturale definisce i perimetri, i limiti esterni dello spazio.
Quando è la luce artificiale a diventare protagonista i rapporti spaziali cambiano. Non sono più le pareti perimetrali ad essere protagoniste, ma i tagli di luce, le lampade di design che vengono usate come strumenti per definire gli spazi e le funzioni.
Questo rapporto tra spazio, arredamento e gestione della luce è la chiave che permette di gestire ogni situazione, ogni atmosfera, come volontà da richiamare quando si decide di vivere lo spazio o la funzione.
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