Nuove prospettive sulle Dolomiti
A1200 metri d’altezza, in mezzo al paesaggio protetto delle viles e alle Dolomiti, sorge “La Pedevilla”, due edifici (casa familiare e chalet) inseriti prudentemente in un ripido pendio, che riproducono il modello locale del maso a coppia. Le viles sono piccoli borghi che, nel corso dei secoli, si sono sviluppati sui ripidi pendii della valle dando vita a diverse strutture, tipiche del paesaggio culturale della Val Badia, valle laterale della Val Pusteria. Si tratta di piccoli gruppi di masi, alcuni dei quali ancora conservati che, a differenza dei singoli, hanno lo scopo di formare una comunità e con essa una compattezza, caratterizzata da sostegno e prossimità reciproca, solidarietà e servizi agricoli elementari tra le famiglie che vi abitano.
Un lavoro d’eccellenza tra le Dolomiti
Progettazione e direzione dei lavori sono stati eseguiti dallo studio Pedevilla Architekten (www.lapedevilla.it), dei fratelli Armin e Alexander Pedevilla, e dall’architetto Caroline Willeit. Importanti premi, come Best Architects 2011-2013-2015 Ait Award 2012 e il Premio d’Architettura Alto Adige 2013, dimostrano il singolare contributo dato dai fratelli Pedevilla alla cultura architettonica della zona, definendo nuovi standard attraverso un linguaggio modellato dalle condizioni climatiche spesso difficili e dai ripidi pendii del paesaggio alpino. L’idea degli architetti è stata quella di ricalcare la cultura tradizionale utilizzando però tecnologie attuali, al passo coi tempi e nel pieno rispetto dell’ambiente.
I due edifici si sviluppano su una struttura totale di 355 mq, costruita interamente in calcestruzzo, con aggiunta di pietra dolomia. Per la facciata esterna sono stati utilizzati pino e larice locali dipinti di nero, abbattuti durante la giusta fase lunare, l’anno precedente l’inizio dei lavori.
Legno e materiali naturali
Il manto in legno sporgente e circolante ricorda le facciate in legno con logge integrate e protette dal vento delle vecchie strutture del borgo dove sorge “La Pedevilla”. Anche per l’interno degli edifici i materiali utilizzati sono legno e calcestruzzo.
La maggior parte dei pavimenti, porte, finestre e mobili, sono stati realizzati con pino massiccio, non trattato e piallato a mano.
Il resto, pareti, soffitti e alcuni pavimenti, in calcestruzzo a vista, il cui bianco interagisce col colore chiaro del legno. Entrambe le strutture vivono in piena autonomia energetica. Tutto ciò che serve a renderle autosufficienti viene, infatti, fornito da una sorgente d’acqua, energia solare passiva, energia geotermica e un sistema fotovoltaico integrato sul tetto.
di FEDERICA FORTE foto di CORRADO BONOMO
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