Design ironico e irriverente
Uno degli stili più popolari e apprezzati
A molti anni dalla sua nascita, il design narrativo è ancora uno dei filoni più popolari e apprezzati del design, capace con le sue forme antropomorfe o zoomorfe, ironiche e divertenti, di conquistare un pubblico trasversale. Lo racconta a Ville&Casali Stefano Giovannoni, interior designer e architetto.
Cosa si intende per design narrativo?
Se la pratica del design governa la composizione degli elementi all’interno dell’oggetto, in quello narrativo il designer sceglie un referente figurativo spostando così il fuoco all’ esterno dell’oggetto, e generando una lettura basata sullo spiazzamento del senso e sulla metafora, figure tipiche del linguaggio artistico. Così un divano diventa una grande bocca, un appendiabiti assume le sembianze di un cactus, una sedia diventa un coniglio, una lampada da terra si trasforma in una giraffa che sostiene uno chandelier in stile Maria Teresa.
Qualche esempio di oggetto rivoluzionario?
Qeeboo, l’azienda che ho fondato nel 2016, conta vari oggetti rivoluzionari: senz’altro straordinario fu a suo tempo il vassoio girotondo. Oggi la “rabbit chair” e “giraffe in love” sono indubbiamente oggetti innovativi di grande successo commerciale.
Quali sono le tendenze del nuovo millennio?
Viviamo in un periodo di creatività diffusa e di saturazione dei mercati. Oggi non progettiamo più davanti a un foglio bianco, ma Pinterest è diventato uno strumento indispensabile. Già dal prossimo anno con l’implementazione dei software basati sull’intelligenza artificiale potremmo creare oggetti partendo da presupposti completamente diversi. Il termine design narrativo diventerà ancora più pertinente, visto che l’intelligenza artificiale sarà basata sulle immagini ma molto anche sullo storytelling.
Articolo pubblicato su Ville&Casali di Luglio 2023
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