Il nuovo stile danese di Tine Kjeldsen
Finalmente lo stile danese esce dallo stereotipo dell’integralismo minimalistico, per mostrare un’altra faccia e nuove potenzialità espressive. L’artefice del fenomeno è la designer danese Tine Kjeldsen che, nel 1999, ha dato vita, insieme al marito Jacob Fossum, al marchio di elementi e complementi per l’arredo Tine K Home.
Seppur contraria ad affibbiare etichette al proprio stile, la designer lo descrive come semplice, elegante, un po’ bohemién e scandinavo, con suggestive palette di colori. Insomma una ricetta di grande originalità che nasce dal puro amore per il gusto e per la bellezza. “La decorazione per me equivale al gusto per la bellezza e io adoro avere una casa che ha personalità”, spiega Kjeldsen. “Questo non si compra ma si costruisce negli anni, acquisendo a poco a poco elementi unici e diversi, durante i viaggi, per esempio. Mi piace trasformare costantemente gli ambienti della casa, cambiare tonalità, e per fare questo, gli oggetti sono determinanti”.
La collezione annovera elementi di diversa natura e ispirazione: arredi e complementi creati dalla designer e pezzi unici raccolti durante i viaggi per il mondo (Marocco, Vietnam, India). Così l’algida purezza scandinava viene contaminata da note esotiche e rimandi nostalgici, dando vita ad un vero e proprio manifesto della contaminazione.
“Adoro e seleziono solo pezzi che hanno una storia”, precisa, “dove vive ancora la mano di chi li ha prodotti e che per questo sono unici, pezzi introvabili in Danimarca”. Un concetto di living che si riflette sulla sua casa danese, in cui Tine vive con la famiglia. Anche i suoi ambienti sono freschi e piuttosto minimali, ma non privi di suggestioni esotiche e di quella patina romantica che rende speciale ogni abitazione.
A catturare particolarmente la sua attenzione e il suo gusto sono le tonalità della terra, la tavolozza dei marroni scuro mutuata dalle essenze legnose, che traspone sui tessuti di sua creazione. “L’eleganza può essere in molte cose. In un bouquet di fiori, il modo in cui è decorata la tavola da pranzo, i tessuti dei cuscini. Ci deve essere, inoltre, anche un po’ di disordine, altrimenti gli ambienti diventano troppo perfetti e non è più possibile viverli con i bambini. Bisogna essere realisti”.
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