Cuore gentile con vista su Todi
È un rifugio al quale approdare questa casa avvolta nella natura umbra. Un’oasi di serenità e una fonte di ispirazione per il proprietario, Marco Belardi, produttore cinematografico che qui, a circa otto chilometri da Todi, trova una dimensione carica di suggestione e sorgente di nuove energie. “Ho sempre amato l’Umbria ed è stato sempre un mio desiderio quello di possedere un casale con una vista mozzafiato su Todi”, racconta il padrone di casa che ama condividere questi suoi spazi umbri con gli amici.
La dimora si trova a Frontignano, su un crinale a nord-est di Todi, gode di un panorama sulla cittadina che va da est a ovest e si affaccia, a sud, sull’antica Todi. L’assetto odierno della residenza è l’esito di un recupero filologico di una casa colonica, il cui nucleo più antico risale al XVII secolo. Attorno all’agglomerato seicentesco, in pietra, occupato oggi dal salottino adiacente alla cucina, sono stati sviluppati altri ampliamenti: uno, sul fronte ovest, risalente all’Ottocento, l’altro, un fabbricato di tre livelli con annesso, ai primi del Novecento.
Il nucleo più antico è stato consolidato staticamente, ristrutturato e restaurato, lasciando sul posto tutti i materiali costruttivi (mura perimetrali, travature lignee, mattonati dei solai, parte degli intonaci) originari. L’ampliamento ottocentesco è stato quasi integralmente conservato, mentre sono stati demoliti e ricostruiti il fabbricato e l’annesso, ma sempre utilizzando materiali di recupero, rinvenuti nella proprietà o comunque nella zona. “Volevo che fosse valorizzato il patrimonio architettonico ed evitare che la costruzione venisse snaturata da interventi impropri. Perciò, la filosofia con la quale è stata svolta la ristrutturazione è quella del recupero e della conservazione dei modelli storici, con particolare attenzione alle tipologie costruttive, agli stilemi architettonici, derivanti dalla tradizione dell’architettura rurale spontanea, ai rapporti dimensionali e proporzionali tra le aperture originarie”, spiega Marco Belardi.
I tre piani sui quali si sviluppa il casale creano affascinanti movimenti interni e rendono la dimora armoniosa. Al piano terra, il living e il giardino d’inverno hanno soppiantato la vecchia stalla e l’originario erbaio. Al primo livello si trovano l’ampia cucina con la zona pranzo, un salotto, un bagno, una camera per gli ospiti mentre al secondo piano sono stati ricavati uno studio, la camera padronale e altre stanze da letto, ognuna con un bagno.
Anche l’arredamento e la decorazione hanno seguito le stesse regole di fedeltà all’esistente, seppure con concessioni stilistiche più contemporanee e leggiadre. “Una certa conoscenza delle tradizioni artigiane locali e la passione per i materiali autentici ha determinato le scelte stilistiche di fondo. Il décor è comunque lontano dal genere rustico fine a se stesso e, spesso, anonimo. Ho, insieme all’architetto Antonio Corradi, orientato la decorazione degli interni verso un’interpretazione contemporanea dello stile rustico, più gentile, accogliente e personalizzato”.
I materiali antichi e artigianali in cotto, in legno e in pietra rinvenuti nella casa sono stati recuperati, utilizzati nella configurazione attuale degli interni e ingentiliti dall’uso di mobili e complementi d’arredo biaccati e tessuti d’arredo dai toni contemporanei che vanno dal bianco magnolia al grigio antracite.
Un’altra originale e raffinata interpretazione della tradizione abitativa rurale di una volta è l’elegante bagno che si trova all’interno della camera padronale. “La vasca da bagno in camera, come del resto il lavabo, è un gioco di simulazione delle antiche case senza bagno, nelle quali, spesso, un catino e una brocca erano disposti in un angolo della stanza. Inoltre, la presenza della vasca vuole essere un’esaltazione dell’intimità di coppia”, spiega il proprietario. Fanno parte dell’arredo della dimora, elementi artigianali, creati su misura. È il caso della bella cucina, costruita su disegno originale con legno di pioppo vecchio ricavato da porte e stipi rottamati e realizzata a mano da due falegnami di Todi. Nell’arredamento convogliano, quindi, arredi artigianali e recuperi, ma anche mobili e oggetti decorativi acquistati presso vari mercatini d’antiquariato romani o presso negozi d’arredamento d’ispirazione francese.
Gli esterni rispecchiano la tensione verso l’autentico rustico e il sofisticato che si respira negli interni. Il parco, di circa 5.000 mq, che circonda la proprietà, è caratterizzato, infatti, dalla presenza di piante autoctone: ulivi, cipressi neri, gelsi, acacie, querce e alberi da frutto che si combinano con una splendida collezione di cinquanta specie di rose. Tutto il giardino e il sentiero che porta alla palestra è dotato di oltre venti casse da esterno Bose e una rete wireless è presente su tutta l’area esterna.
Di Antonella Padularosa
Foto di Corrado Bonomo
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