Una cucina sospesa nello spazio
La casa è vecchia, del 1928, ma non si direbbe. I suoi muri esterni, dipinti d’azzurro profondo, sono decisamente moderni e insoliti da queste parti e attraggono indiscutibilmente l’occhio. Piccola e imprevedibile, è la casetta di Raffaella Domenichini e Max Giorgini, restauratori e artigiani del legno, vicino Cesena.
Raffaella e Max hanno una bottega di restauro nel centro di Cesena, ereditata dal maestro da cui Raffaella – allora giovanissima – andava a bottega. La parete che divideva il soggiorno dalla cucina è stata abbattuta ed è stato ricavato un grande living più aperto. I proprietari hanno scelto di tinteggiare le pareti con colori vibranti e luminosi, lasciandole libere il più possibile; ecco perché non ci sono né pensili né tende. E’ stato così interpellato Carlo Cola, amico di Raffaella e Max, pittore cesenate forse più noto all’estero che in Italia.
Di comune accordo sono stati scelti i colori, con una vistosa predilezione per una particolare sfumatura di blu cobalto chiamato in Romagna blu Madonna perché usato come fondo nelle teche e nelle edicole sacre. Il blu Madonna si incontra un po’ ovunque nella casa di Raffaella e Max: in cucina, nella stanza da letto al piano di sopra, anche nella sala da bagno è stato usato per tingere l’esterno della vecchia vasca in porcellana.
E’ stata anche ideata una cucina minimale in muratura intonacata: versione moderna e colorata della “rola” cesenate, la parte del caminetto dove anticamente si cucinava a legna. Lo specchio amplifica la luce proveniente dalla finestra di fronte. La tenda semiscostata lascia intravedere la dispensa fornitissima, ricavata dal vecchio bagno.
di Aldo Mazzolani
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