Arte sarda: alla scoperta di antiche meraviglie
Dire Ogliastra vuol dire Maria Lai, una delle più rappresentative artiste visive del Novecento nata a Ulassai “per volere di un Dio distratto” nel 1919, un simbolo dell’arte sarda.
Nota al mondo per l’interpretazione della sua terra, con un linguaggio tutt’altro che locale, la sua produzione artistica – incantata e poetica fino alla sua morte a 94 anni, nel 2013 – ha creato sculture in gesso e ceramica, le Terrecotte, i Pani, i Presepi, i ritratti essenziali dalle poche linee e tante emozioni.
Arte sarda: terra di meraviglie
E ancora, e soprattutto, le opere legate all’universo della tessitura alla quale le comunità sarde affidano i profondi e ancestrali valori del simbolismo, la famiglia e il senso di appartenenza territoriale. Questa sua espressione, la più echeggiante della sua grandissima produzione, vanta telai, lavagne, libri cuciti, mappe e cartine geografiche di luoghi fantastici da leggere, interpretare, vivere, seguendo le fila di dieci, cento, mille fili che s’intrecciano e fanno ricamo, bellezza, arte e quindi interpretazione di un territorio la cui essenza si coglie in una frase dell’artista: “Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio”. Per scoprire il mondo di Maria Lai bisogna andare a Ulassai e tra le vertigini dei Tacchi calcarei, impavesati dai venti, raggiungere quella che un tempo era la stazione ferroviaria e oggi, invece, è la Stazione dell’Arte (www.stazionedellarte.com) che ospita 150 opere dell’artista.
Ceramiche, pietre e ispirazione
Anche lo scultore Pinuccio Sciola, un altro grande artista sardo contemporaneo noto in tutto il mondo, scomparso appena un mese fa, ha amato questa terra, le sue pietre, i suoi sassi donandole la Madonna sulla sommità dell’Isolotto d’Ogliastra tra scorze porfiriche, olivastri, euforbie, fichi d’India e macchia mediterranea. In una dimensione più locale, ma non meno sentita, con doviziosa passione, l’Ogliastra ispira anche il giovane ceramista Stefano Tuligi che, da 12 anni, nel suo laboratorio di Sa Brocca (tel.335.6794608) a Baunei, produce vasi, piatti, lampade, terrecotte e le famose caprette che popolano i Supramontes. Qualche centinaio di metri più avanti ci sono le donne di Tèssere (www.tessereshop.it – www.tesserelab.it) che, dal 2013, attraverso l’antichissima tecnica sa trama ‘e manta con telai di un tempo, realizzano a mano manufatti tessili di pregiata fattura come i tappeti, tovaglie, runners, tende, arazzi, cuscini e borse. La straordinarietà di questo progetto, che oltre a Baunei vanta anche un laboratorio a Cardedu, sta nel riuso e nella riconversione del materiale tessile usato, riconoscendo in esso un’importante risorsa da inserire in un nuovo processo produttivo.
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