Architettura rivoluzionaria ad Antigua
“Il mio obiettivo è creare un’architettura pura, lineare, minimalista, integrata con l’ambiente e nel rispetto delle tradizioni locali”. Così si spiega Salvatore Perna, architetto, progettista di una serie di eleganti ville ad Antigua, nella zona di Galley Bay. Nato a Caltanissetta e laureato a Palermo, dopo aver assorbito le influenze dell’architettura moderna e mediterranea, ha condiviso a Londra per diversi anni le sollecitazioni di John Pawson, David Chipperfield, Claudio Silvestrin, nello sviluppo di linee architettoniche nette, pulite ed essenziali.
Così, quando è stato chiamato ad Antigua nel 2006 per disegnare una ventina di ville, in un promontorio a picco sul mare, tra due magiche baie, ha potuto mettere in pratica la sua particolare filosofia, tenendo in considerazione la cultura tipica del luogo. Il risultato è stato sbalorditivo. La scrittrice inglese Trish Mangham lo descrive così: “Costruite con materiali locali come pietra e legno, con tetti di scandole grigio naturale, pareti dipinte con tonalità grigie, crema e color sabbia della pietra calcarea e degli affioramenti vulcanici dell’isola, le linee scorrevoli delle ville di Perna si fondono con l’ambiente e appaiono quasi nascoste nel paesaggio colorato e ricco di vegetazione. C’è il rispetto totale della bellezza naturale di un posto idilliaco”.
Si tratta di una vera rivoluzione nell’architettura caraibica, in contrasto con le costruzioni a vista che caratterizzano molte realizzazioni ai bordi delle spiagge. E la rivoluzione di Perna continua all’interno, con larghi spazi e colori ben definiti, con mobili di alta qualità e design italiano, con il richiamo ovunque alla natura, alla pietra e al legno. Le ville progettate dall’architetto siciliano sembrano tranquille, confortevoli, un inno alla gloria di un paesaggio incantevole. Questo progetto si chiama Sugar Mill e si ispira alle 114 raffinerie di zucchero che ancora esistono ad Antigua e Barbuda.
Non a caso il proprietario, uno scozzese, ha voluto battezzare la villa con il numero 115. Villa Sugar Mill è considerata il gioiello del promontorio Galley Bay. È rivestita di pietra locale lavorata a mano e il tetto è ricoperto da un giardino di fiori tropicali. Il giardino continua al piano terra con palme locali e variopinti fiori tropicali, che diffondono bellezza e serenità. “Non è stato facile progettare questa villa”, spiega l’architetto Perna. “Il progetto è stato complesso sia per accogliere le richieste del cliente, sia per la posizione del lotto, molto scoscesa, a picco sul mare”.
Il proprietario, grande viaggiatore e conoscitore del mondo e delle stelle (ha chiesto una torre che fungesse da osservatorio per la lettura del cielo) ha preteso un layout semplice ma nello stesso tempo complesso, in quanto amante delle curve e delle rotazioni. “Dal layout della pianta”, aggiunge l’architetto Perna, “si evince una forma molto irregolare avviluppata al cerchio del mulino, ma che alla fine, dopo un lungo studio, riesce quasi naturalmente a inserirsi nel luogo”. Anche verticalmente la villa è molto complessa, poiché si sviluppa a gradoni su due livelli, sfruttando la pendenza naturale del terreno, alternando tetti spioventi a tetti giardino ed aprendosi con le grandi vetrate alla magnifica vista di Deep Bay.
I rivestimenti in pietra locale e l’utilizzo dei tetti in legno e dei tetti a giardino hanno permesso di mimetizzare la villa e di non farne emergere la reale dimensione a chi guarda dal mare. La superficie è di circa 1.000 mq fra interni e verande coperte. A livello superiore, il mulino rivestito in pietra con gradini in legno a sbalzo funge da perno di tutta la zona giorno, cucina e sala tv. Inoltre, da una corte interna a cielo aperto, arredata con quattro tronchi naturali importati dall’Oriente, si accede alle camere da letto, mentre la camera padronale di 130 mq, arredata con mobili Cassina, Molteni e B&B, si trova dalla parte opposta della villa e comprende lo spogliatoio, il bagno (vasca idromassaggio Kos, doccia e doppio lavabo firmato Flaminia) e lo studio privato.
Tramite la scala interna si accede alla camera degli ospiti e alla camera per il personale di servizio, mentre da una scala esterna si va al piano più basso dove si trova la palestra. Infine, da un percorso in pietra si arriva al cottage. La jacuzzi esterna è circolare mentre la piscina infinity ha una forma curva che guardando dalla veranda risulta parallela alla spiaggia di Deep Bay. “Naturalmente”, spiega ancora l’archittetto Perna, “è un effetto ottico che, al tramonto, con il passaggio delle navi da crociera e i colori che assume il cielo, diventa suggestivo”.
di Enrico Morelli
Foto Di Chris Berry e Josef Ruffoni
© Riproduzione riservata.