A Manduria, in Puglia, il vino Primitivo che fa la storia

di Redazione Ville&Casali

A Manduria, in Puglia, il vino Primitivo che fa la storia

La zona di Manduria, in Puglia, è una zona affascinante, misteriosa e, per certi versi, ancora inesplorata. Basti pensare che, a pochi passi, si trova un’antica strada di origine templare. Architetto e interior designer di fama internazionale, Giuseppe Milizia, che vive e risiede a Sava, non esita a sponsorizzare questa affascinante parte di Puglia, ricca di storia e di cultura, da cui ha origine il celebre vino Primitivo. Da questa terra il vino Primitivo sembra assimilare la cultura, incorporare profumi e sapori. Trasformandosi, insomma, in un nettare inebriante, in grado di innaffiare ed esaltare varie pietanze.

Questi piccoli grappoli violacei arrivarono a Manduria a fine Ottocento. La contessina Sabini di Altamura, sposando Tommaso Schiavoni Tafuri, portò con sé dalla sua città alcune barbatelle di vino Primitivo (dote di gemme davvero speciali), che erano coltivate nella campagna della Murgia barese. Un dono che si è poi rivelato preziosissimo per la cittadina manduriana, e che Tommaso Schiavoni Tafuri seppe mettere a frutto con maestria. Quelle barbatelle trovarono a Manduria l’habitat naturale ottimale.

In questa “terra sitibonda ove il sole si fa vino” (come la definì Dante), l’uva del Primitivo assorbe con facilità il colore. Avviene quasi un appassimento naturale, che fa aumentare gli zuccheri ed elevare la gradazione alcolica del vino Primitivo. Un processo naturale quanto mai delicato, da cui poi si origina l’eccellente qualità del Primitivo, così denominato in quanto la maturazione è più precoce rispetto alle altre uve. E tanto bene si è integrato il Primitivo in questa zona, che con dolci declivi porta verso il mare, da lasciar credere che il vitigno sia sempre esistito in questa lingua del Salento jonico. E dopo oltre un secolo da quella prima bottiglia di Campo Marino, il Primitivo è entrato, di diritto, nel gotha dei vini, avendo ottenuto, nel 2009, la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), il più alto riconoscimento qualitativo per un vino. Da quando si è finalmente presa coscienza delle notevoli potenzialità del vino Primitivo, fra i piccoli produttori si sta assistendo ad una importante inversione di tendenza. Non si estirpano più i vigneti di Primitivo per incassare il relativo premio della Comunità Europea, ma anzi, si è sviluppata una vera e propria corsa alle concessioni per ottenere le autorizzazioni ad impiantarne di nuovi. Il vino Primitivo è ritornato ad essere il fulcro dell’intera economia di questa zona. Ha il “cuore pulsante” nei comuni di Manduria e Sava, e si estende nel resto del versante orientale della provincia jonica (tra le altre, San Marzano, Pulsano, Leporano, Massafra) e in tre comuni confinanti della provincia di Brindisi (Erchie, Oria e Torre Santa Susanna).

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In questa zona omogenea, i cui terreni sono caratterizzati dalla presenza di roccia calcarea tufacea spesso fessurata, poggiante su uno strato di argilla e sotto uno strato di terre fertili, si producono quattro versioni del vino Primitivo doc, che sono illustrate nel libro “Da merum al Primitivo di Manduria” – storia di un vino doc pugliese, scritto da Gianni Iacovelli, Bianca Tragni e Pietro Gargano, e pubblicato un paio di anni fa dall’editore Filo di Manduria. Di questa antica rivale di Taranto rimangono testimonianze maestose di mura messapiche risalenti al V-III secolo a.C., la cui triplice cerchia si allunga a nord-est dell’abitato attuale. Si tratta delle più maestose e meglio conservate cinte murarie del Salento. Il parco archeologico e le diverse necropoli scavate nella roccia con tome a semicamera sono altrettante tracce dell’antico passato.

L’entroterra lascia poi spazio anche agli sprazzi d’azzurro della lunga fascia costiera sulla litoranea salentina che comprende alcune rinomate frazioni balneari, quali S. Pietro in Bevagna, Torre Colimena e Torre Borraco. Oggi Manduria è una tappa che gli enocultori possono associare al gusto di un vino particolare la cui produzione può essere seguita da vicino presso il Consorzio Produttori Vini Manduria (via Fabio Massimo, 19, Tel. 099.9735332, www.cpvini.com). L’altra tappa dell’itinerario al sapore di Primitivo di Manduria è il Museo della civiltà del vino Primitivo (www. museodelprimitivo.it), ubicato all’interno della storica Cantina. Una ricca documentazione offre una panoramica completa di quanto ruota attorno alla produzione del vino anche in termini di risorse umane. Un vero e proprio percorso di archeologia industriale è quello che si snoda tra vetusti torchi, traini e contenitori di mosti e vini.

Monumento simbolo della Manduria è il Fonte Pliniano che, infatti, compare anche nello stemma cittadino, citato da Plinio il Vecchio per il costante apporto idrico. All’interno del maestoso parco archeologico è possibile visitare la chiesetta di San Pietro Mandurino, mentre all’esterno delle mura si trova la necropoli, con le sue 1284 tombe risalenti ad un arco temporale che va dal VI secolo a.C. al II secolo a.C. La necropoli è la più estesa di tutta la regione. Manduria è un luogo ricco anche di risorse naturalistiche e, tra le tappe di una visita, si può inserire anche quella a La Salina dei Monaci – Riserva Naturale Regionale Orientata, una depressione sabbiosa con caratteristiche fisiche e biologiche proprie, che si stende a ridosso del tratto di dune litoranee, collegata al mare da uno stretto canale scavato nella roccia della scogliera. Non può mancare poi una vista a San Marzano, località nota per i suoi pomodori saporiti, dalla forma stretta e allungata, che trova ottimi interpreti presso il ristorante La Strega, a Palagianello, definito uno dei migliori del sud Italia. Lo chef, Vito Netti, è un vero ‘Stregone’, capace di incantare con la sua bravura culinaria e di creare piatti mai banali come il millefoglie di pane di Laterza, con cicorielle e caciocavallo podolico.

Alberghi a Manduria

Tenuta Petrose: è dotato di suite a pochi km dal mare, con arredi country-chic e pezzi di design. Contrada Scerza, Sava – TA cell. 320.0660876 www.borghettoscerza.com
Relais Histò: atmosfera essenziale ed esclusiva in questa vecchia masseria trasformata in hotel a cinque stelle. Via Santandrea Circummarpiccolo – TA Tel. 099.4721188 www.relaishisto.it
Agriturismo Valle Rita: nove appartamenti confortevoli in questo agriturismo nella campagna tarantina. Contrada Girifalco, Ginosa – TA, Tel. 099.8271824, www.vallerita.com

Ristoranti a Manduria

Ristorante La Strega: Via Fratelli Bandiera 61 Palagianello – TA Tel. 099.8444678
Ristorante Belvedere: Si tratta di un locale rinomato per l’ottimo pesce crudo Scesa Vasto – TA Tel. 099.4764201

Le cantine a Manduria

Cantine Pliniana: Fondata nel 1964, ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali per i suoi vini Manduria, www.cantinepliniana.it
Cantore di Castelforte, Viale Piceno 12, Manduria – TA www.cantoredicastelforte.it

di Aldo Mazzolani

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