Un giardino antico brilla di nuovi colori

di Eleonora Bosco

Il giardino antico degli anni 20 con i nuovi colori

La storia di questo giardino antico, situato sulla costa piemontese del Verbano, è davvero insolita.  Il terreno fu acquistato negli anni ’20 del Novecento da un medico del paese, avo dell’attuale proprietario. Il progetto originale prevedeva un sanatorio per la cura della tubercolosi, malattia molto diffusa in quel periodo. Purtroppo le lunghe tempistiche della burocrazia per la concessione dei permessi gli fecero accantonare l’idea e lo portarono a costruire una dimora per lui e la sua famiglia.

Un nuovo look per un giardino antico

Lo spazio verde esterno è stato trasformato: da fitto bosco di conifere a giardino rigoglioso e fiorito. Utilizzato, anche, intorno al primo dopoguerra, come terreno fertile per la produzione di piante acidofile tipiche della zona lacustre e amate dai proprietari come rododendri, azalee e camelie. Oggi, grazie all’intervento di esperti del paesaggio dello studio di progettazione Archiverde, lo spazio è stato riqualificato rispettando, il più possibile, l’esistente e il modello originario.

giardino antico degli anni 20 riqualificato con piante nuove

I giardini dello studio di progettazione Archiverde

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Alessandro Ferrario, responsabile dello studio”]Si è trattato di un restauro conservativo in cui siamo intervenuti avvalendoci di nuovi metodi per la potatura e la messa in sicurezza di esemplari secolari, come il tree climbing.[/penci_blockquote]

L’esperienza di tre generazioni ha portato Archiverde ad essere riconosciuta come una delle realtà più significative a livello nazionale in progettazione e realizzazione di spazi verdi pubblici e privati. Il disegno di questo giardino antico è semplice e lineare: i percorsi sinuosi permettono di percorrerlo in tanti modi diversi, scoprendo di continuo nuovi punti di vista.

i nuovi colori di un giardino antico anni 20 riqualificato

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Ferrario”]Abbiamo cercato di mantenere i sentieri esistenti, rimodellandone i tratti laddove sconnessi.[/penci_blockquote]

In un contesto come questo, in cui gli elementi storici erano ben evidenti e marcati, le scelte progettuali dovevano assolutamente essere in perfetta sintonia con il luogo. Era necessario, infatti, non sovrastare le essenze vegetali e le fioriture dalle dimensioni monumentali che rendono il giardino davvero spettacolare. Rododendri, azalee e camelie, presenti in grande quantità, sono le assolute protagoniste. Tra loro, spiccano anche alberi ad alto fusto come faggi, Ginko Biloba e cedri dell’Atlante. Molti sono curati e potati per formare siepi squadrate e morbidi cespugli tondeggianti.

forme e colori nuovi per un giardino antico degli anni 20 con piante integrate

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Alessandro Ferrario”]Abbiamo scelto tonalità tipiche delle piante acidofile, giocando con i contrasti di colore.[/penci_blockquote]

Volumi e forme animano, così, questo bel giardino di delicata sensibilità che ha mantenuto parte del bosco di conifere e lo ha integrato al resto della vegetazione. Tutto si accende di rosa e viola declinando dolcemente verso il bianco.

(foto di Fabrizio Gini)

 

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Approfondimenti:

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