Ville&Casali di giugno in edicola
“Le case ci trasmettono emozioni e rappresentano il carattere di chi le abita”. Così inizia la prefazione del romanzo “Il casale dei sogni perduti” di Lisetta Renzi (www.leggereeditore.it) che racconta come Isabel, inglese di padre italiano, che lavora a Londra come controller in una banca, torna in Toscana, dove aveva trascorso le estati della sua infanzia, per ereditare il casale della zia che le aveva insegnato l’amore per l’estetica e l’architettura. “Tutto nella vecchia dimora d’infanzia, ogni stanza, ogni oggetto, ogni profumo, la rimette in contatto con la parte più autentica di sé, inducendola a ricercare i suoi vecchi sogni e la vera felicità che ormai credeva per sempre perduti”.
Anche Lynda Tyler, londinese, consulente nel campo della moda, ha ritrovato se stessa, grazie anche al Feng Shui, in un palmento siciliano a Caltagirone, uno dei sette siti Unesco del sud est del Val di Noto, dove Ville&Casali propone questo mese un itinerario insolito sul Barocco e su un mercato immobiliare con tante occasioni. “Mi sono ispirata alla filosofia taoista”, spiega a Ville&Casali, l’architetto Paola Favretto di Lugano che ha arredato il casale siciliano, collocando gli arredi in forma armonica, eliminando quelle criticità che impedivano all’energia della casa di fluire liberamente”. Anche Sergio Della Giovanna, imprenditore milanese, ha trasferito residenza e lavoro ad Avola ristrutturando un immobile nella campagna siciliana.
Infine, un’interior designer danese, Christina Palm Svaneeng Mertz, ha trovato il suo “karma” fondendo il design europeo con lo stile e la tradizione mediorientale. Tre esempi di come si possono rincorrere i sogni e magari realizzarli utilizzando il design e le tecnologie moderne che abbiamo toccato con mano alla recente Design Week di Milano di cui presentiamo in questo numero le nuove produzioni di tavoli e le cucine outdoor. Infine, per non dimenticare il passato, Ville&Casali propone dei bellissimi oggetti antichi, gli orci umbri e toscani, un tempo utilizzati per conservare l’olio o il vino, che non possono mancare in un casale autentico.
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