Il progetto di un edificio a impatto zero vicino Novara
In provincia di Novara, precisamente a Coreggio, in una zona pianeggiante, vicino al centro storico, caratterizzata dall’espansione residenziale fatta di edifici a uno o due piani, una coppia con due figli ha deciso di realizzare un’abitazione su misura per le proprie necessità. Per compiere questa impresa hanno deciso di affidarsi agli architetti Giorgio Ingaramo e Laura Apollonio, che insieme anche all’interior designer Cristina Quirico hanno progettato una casa con quattro camere da letto, uno spazio per le feste dei bambini, una spaziosa autorimessa e una vasta area esterna.
Come si è sviluppato il progetto
La cosa che interessava maggiormente alla coppia era che la costruzione fosse a basso impatto energetico e i progettisti spiegano aVille&Casali:
L’approccio progettuale è stato quello di realizzare un edificio su due livelli che avesse una dimensione compatta e che risultasse ben inserito nel contesto pur offrendo superfici generose; abbiamo ragionato sull’esposizione solare in modo da organizzare i locali garantendo un irraggiamento ottimale e una buona circolazione naturale dell’aria; abbiamo scelto di non avere locali interrati e di lavorare sui percorsi e sugli accessi fuori terra; infine abbiamo optato per una sistemazione planimetrica dei corpi di fabbrica tale da garantire una certa privacy al giardino con piscina. L’impianto planimetrico risulta costituito da tre corpi di fabbrica: l’abitazione, sotto un grande tetto curvilineo in zinco-titanio, l’autorimessa, rivestita in lastre di ardesia grigia e il porticato di servizio alla piscina che sostiene i pannelli solari. Dalla strada la parte residenziale rimante occultata dagli edifici accessori e dalla recinzione realizzata con materiali in armonia con l’edificio.
Per accedere alla residenza si attraversa un grande cancello a doghe scorrevole, che affaccia proprio sulla strada, oppure tramite un cancello più piccolo posto sotto la pensilina esterna. Ad accompagnare fino alla porta, un viale pavimentato in pietra di Farsena, che conduce all’interno, costeggiando la facciata in ardesia grigia illuminata da lampade a incasso. Lo spazio “cerniera” tra l’autorimessa e la casa fa come da filtro tra interno ed esterno e incornicia, attraverso una grande vetrata, il cortiletto sul retro, introducendo al volume a doppia altezza della zona giorno, all’autorimessa e al bagno per gli ospiti.
La casa è strutturata in modo da prevedere due zone giorno: la prima con la sala da pranzo, il camino e il soggiorno nel soppalco, collegata al resto da una scala, resa invisibile da una quinta che la circonda, rivestita in pietra; la seconda zona invece è più intima, su due livelli e costituita da una zona di distribuzione collegata da “camini di ventilazione” che rappresenta lo storage per l’intera casa. Inoltre, vi sono una serie di ambienti direttamente affacciati sul portico, la naturale forma di espansione della cucina e del soggiorno, specialmente nella stagione calda; si sviluppano al piano terra questi due ambienti, insieme all’office e alla stanza padronale, con bagno interno e cabina armadio. Il primo piano è dedicato alle camere dei due figli, a quella per gli ospiti e allo studio.
A questo proposito, i due architetti proseguono con l’esposizione della loro opera:
La sezione dell’edificio, studiata da un punto di vista bioclimatico prevede una grande copertura curva con un porticato ombreggiato verso sud ovest, in parte coperto e in parte realizzato con lamelle di brise-soleil, e un’alternanza di camini di ventilazione a nord-est. Nella stagione estiva, lasciando aperti i wasistas inseriti nelle vetrate, in basso sulla facciata a sud ovest e in alto in quella nord-est, si crea un moto naturale d’aria che favorisce il raffrescamento; il pavimento radiante e il sistema di pompa di calore ad aria con bocchette di immissione e di estrazione fungono da riscaldamento invernale e da raffrescamento estivo, alimentati dall’impianto di pannelli fotovoltaici amor posizionati in orizzontale sulla copertura dell’autorimessa; degli scambiatori di calore garantiscono un ricambio dell’aria controllato senza perdita di calore. L’impianto di pannelli solari posti sul padiglione piscina, disegnato con inclinazione ottimale, invece fornisce l’acqua calda sanitaria.
L’isolamento termico, dato dalla fondazione a platea adagiata su uno strato di vetro cellulare, fornisce un’ottima soluzione in tal senso e garantisce una resistenza a compressione molto efficace. Le strutture murarie sono in laterizio e comprendono uno strato molto performante a livello di isolamento. Per ciò che concerne il solaio del primo piano e quello di copertura, sono entrambi fatti in legno lamellare a pannelli modulari in abete, rivestiti in rovere sbiancato.
E i progettisti concludono aggiungendo:
L’edificio è stato progettato in modo da eliminare ogni eventuale ponte termico sia lineare che geometrico. Questo ha consentito di realizzare una casa a bassissimo fabbisogno energetico. L’attenzione ai particolari costruttivi ha portato alla realizzazione di un edificio con un indice di prestazione energetica reale di 7,55 [kwh/mqA] ed un fabbisogno di energia termica utile di 9,84 [kwh/mqA] Grazie al completo utilizzo di energie rinnovabili è stato realizzato un edificio con zero emissioni in piena linea a quanto previsto dalle normative europee per la realizzazione di edifici ad energia zero.
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