Toscana: i vini rossi di Panerai sul territorio etrusco

di Redazione Ville&Casali

rosato panerai

A poca distanza da Vetulonia, al centro di un’importante area archeologica etrusca, sorge una cantina fondata da Renzo Piano, che sorvolando la zona, se ne innamorò. “Rocca di Frassinello” dell’azienda Domini Castellare di Castellina è stata fondata da Paolo Panerai negli anni Settanta e comprende quattro cantine in Toscana e in Sicilia, ma parla anche francese. Infatti, la Joint venture del giornalista, fondatore di Class, si è unita con Domaines Barons de Rotschild Lafite per dare vita a una grande casa di produzione di vini rossi di Gavorrano: un matrimonio ben riuscito tra il principe del sangiovese toscano e i francesi merlot, cabernet e syrah.

La produzione di questa cantina, realizzata in stile industrial, sorge nello stesso luogo in cui gli Etruschi facevano il vino tre secoli fa e che dal 2004 a oggi ha prodotto sette vini, di cui cinque rossi, uno bianco e un rosé, oltre che una grappa. Questa etichetta entra nel mercato con grande personalità attraverso etichette come “ Poggio alla Guardia Vigne Alte” e “Le Sughere di Frassinello”. Ma c’è una nuova sfida a cui la cantina va incontro, ovvero un merlot puro, che porta il nome di “Baffonero”, giudicato dalla critica come uno dei più grandi vini del mondo nel suo genere.

Il posto racconta una storia magica e antica in grado di ammaliare i visitatori, che giungono fin qui per degustazioni, guidate dall’enologo massimo Casagrande, non perdono l’occasione di visitare la vicinissima necropoli etrusca. In questi 550 ettari di terreno, 78 dei quali impiegati per i vigneti, sono stati rinvenuti otto tumuli e altre testimonianze dell’arte del vino degli etruschi, che sono custodite oggi all’interno di teche in una stanza di un museo allestita da Italo Rota.

La cantina è stata sviluppata intorno a un cubo di cemento in cui viene ospitata una barricaia; qui i grandi vini rossi del Gavorrano vengono lasciati a fermentare. Il viaggio all’interno di questo universo parallelo fatto di storia e sapori si conclude con la degustazione dei vini nel pavillon, nel quale è ospitata l’opera Rapture of the Grape, del fotografo americano David La Chapelle.

Ma Paolo Panerai non si è limitato al Chianti classico, con la cantina Castellare Castellina, ma si è spinto fino in Sicilia, dove da qualche anno portano grandi soddisfazioni le sue etichette “Feudi del Pisciotto” , tra Caltagirone, Piazza Armerina e Vittoria, e “Guerra di Mare”, nel comune di Menfi, luogo in cui l’editore possiede una dimora.

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