Porcellane: il coraggio del colore
“Fin da ragazza amavo alla follia le porcellane e così, insieme agli studi in giurisprudenza, decisi di frequentare un corso per conoscere le tecniche di pittura e di decoro di questo splendido materiale per poi proseguire con altri approfondimenti legati alle tecniche di cottura e all’antiquariato.” Inizia così il racconto appassionato di Matilde Argiolas che davanti alle sue creazioni, dai colori intensi e vivaci, descrive a Ville&Casali la sua passione e la sua vita dedicata al lavoro e alla famiglia.
Una passione che viene da lontano
“La mia attività si ispira a quel processo di sviluppo della porcellana europea iniziato nel Settecento per merito dell’alchimista Böttger che, nei suoi esperimenti per trasmutare la materia grezza in oro, scoprì il primo giacimento in Europa di caolino. Si tratta di una roccia sedimentaria dalla quale si otteneva un’argilla bianca e cremosa che consentiva la realizzazione di porcellane molto simili a quelle orientali, che sarebbero andate a sostituire il vetro e il legno. Nacque, così, una vera e propria moda della produzione di materiale che aveva i medesimi requisiti della porcellana cinese, frutto di un affascinante procedimento tecnico che consentiva ai colori della pittura di acquisire lucentezza durante la cottura”, prosegue Argiolas. “La ricerca e la sperimentazione sono alla base delle mie creazioni che nel tempo hanno visto aumentare i temi trattati e le forme dei singoli elementi.” Partendo, infatti, da un bagaglio culturale classico, Matilde Argiolas ha saputo arricchire le prime collezioni legate al mondo della caccia e degli animali, di tradizione anglosassone, con soggetti che hanno catturato la sua attenzione come i tessuti orientali o il Giappone, o l’India riproposta con raffigurazioni leggere e coloratissime.
Porcellane: il lavoro di una vita
“Non potrei fare a meno del mio lavoro”, afferma la ceramista, “che occupa gran parte del mio tempo ma che mi arricchisce di energia positiva. Curo ogni dettaglio, dalla scelta dell’oggetto e delle varie combinazioni di forme differenti alla creazione artigianale dei colori, da me ottenuti con polveri che compongo con proporzioni differenti in base alla gradazione e sfumatura che voglio ottenere per poi procedere con la tecnica classica di lavorazione, chiamata del terzo fuoco, che prevede diverse fasi di cottura dai 720° agli 800 ° ( le temperature basse si usano per i rossi e lustri, mentre per il blu il fucsia e il viola occorrono più alte).” In molti anni di attività come decoratrice di porcellana, o meglio, di “Hausmaler”, come preferisce definirsi parafrasando “quella figura di artista che, con la nascita della porcellana bianca in Germania, decorava in proprio”, l’artista ha potuto creare oggetti destinati a personaggi illustri e a famiglie nobili, ma anche a collezionisti che amano la tavola e l’arte del ricevere. “Credo, infatti, che bastino il buon gusto e pochi elementi per ottenere una tavola elegante e unica. Su una base neutra sono sufficienti pochi dettagli per creare atmosfera e intensità. Ancora una volta, il colore dei miei soggetti è fondamentale per ottenere questo risultato”, spiega Matilde Argiolas. “La mia più grande soddisfazione è vedere le persone emozionarsi davanti ai miei lavori e sentirle dire che hanno un’anima”, conclude la ceramista, che va fiera delle sue origini meridionali: “Ho influenze sarde, campane e pugliesi e quindi trasferisco nelle mie creazioni i colori mediterranei e quella vivacità unica che contraddistingue il nostro meridione e che fa parte della nostra cultura”.
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di SARA LUCCI NOSEDA foto di ALEJANDRA ARZOLA
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