Olio d’oliva: il giallo tesoro di Puglia
Se è vero che in Puglia ci sono 60 milioni di alberi d’ulivo, pari a 15 piante per ogni abitante, è facile capire come la produzione dell’olio rappresenti una risorsa primaria per questo territorio.
Una delle eccellenze è rappresentata dall’agriturismo Borgo San Marco, guidata da Alessandro Amati, esponente della ricca aristocrazia terriera pugliese dalla fine del 1400.
Olio d’oliva un’eccellenza storica
Qui, infatti, la coltivazione dell’olivo e la produzione di olio risale a cinque secoli fa e si fonde con la nascita stessa della famiglia Amati. L’agriturismo sorge in un luogo suggestivo: è una masseria, autentica, affascinante e ricca di cultura, affacciata sul mare, alla fine di uno sterrato che striscia come un cervone tra chianche rugginose e terra rossa come le albe che proprio di fronte accendono l’Adriatico.
L’antica storia della masseria
Nata come insediamento per monaci bizantini e contadini nel XII secolo, nel Quattrocento divenne un presidio dei Cavalieri di San Giovanni e successivamente, nel Settecento, la masseria acquistò l’aspetto che conserva ancora oggi, trasformata da Amati in una country house elegante ed eco sostenibile. Dispone di 18 suites arredate con mobili d’epoca e grande semplicità come la tradizione pugliese comanda. Ognuna con una vista differente, ognuna con un’esposizione solare differente, ognuna con un gioco di chiaroscuri differenti che animano la fantasia di un racconto tutto campestre i cui protagonisti indiscussi sono gli ulivi secolari, qualche centinaio di millenari e vetusti carrubi. Ma quello dell’ospitalità è, forse, quasi un hobby, perché la vera forza dell’azienda è la produzione di olio.
Borgo San Marco: 48 ore dalla raccolta
“L’Olio Extra Vergine d’Oliva Borgo San Marco è ottenuto dalla spremitura di olive della nostra tenuta”, spiega Alessandro Amati a Ville&Casali. La raccolta delle olive avviene a mano e con attrezzature meccaniche adatte; la molitura è eseguita entro le 48 ore dalla loro raccolta. “La produzione segue un rigido disciplinare che ne fa un pregiato olio Extra Vergine d’Oliva.
È frutto di un blended di cultivar: frantoiane, picholine e coratine. È fruttato, ha un retrogusto di mandorle amare e dolci ed è adatto per tutti gli utilizzi in cucina”. Qui tutto avviene in modo naturale, tutelando al massimo le piante ed il territorio, nel rispetto di una tradizione secolare.
© Riproduzione riservata.