Drusian: l’anima del Prosecco

di Redazione Ville&Casali

Drusian: l'anima del Prosecco

Il Prosecco Drusian nasce nella zona del Trevigiano candidata a diventare Patrimonio dell’Unesco, si estende per circa 20.000 ettari, con le vigne che occupano esattamente un quarto della superficie. E, dal 2009, il celebre vino ha ottenuto la DOCG con la denominazione “Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene”. Un giusto riconoscimento a un vino di enorme successo, complici il gusto morbido, la freschezza intrinseca, le bollicine delicate e, ultimo ma non ultimo, il prezzo aggressivo, hanno reso la denominazione estremamente vivace, con numerosi produttori che si muovono in ampio ventaglio di qualità e personalità del vino. In proposito, la famiglia Drusian è nella viticoltura del Prosecco da generazioni ed era uno dei produttori più richiesti e corteggiati, finché, nel 1985, Francesco, sfruttando anche la sua formazione da enologo, ha deciso di fare “il grande passo” e diventare produttore egli stesso.

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Oggi Drusian significa oltre 50 ettari di vigneti per una produzione di 500.000 bottiglie di solo Prosecco, declinato sia nella versione tradizionale, sia nelle meno note – ma non meno affascinanti – frizzante e fermo. Comunque, facendo le dovute proporzioni, la produzione di Drusian sembra fin troppo ridotta, ma questo è indice di quanto Francesco e la sua famiglia puntino inderogabilmente alla qualità. Non a caso, la vendemmia è rigorosamente manuale e la pressatura avviene a un solo bar, in modo da estrarre soltanto il cuore puro del mosto. E poi c’è il gioiello di famiglia, la vigna sulla collina di Cartizze che, tra le varie parcelle, raggiunge ben 3,5 ettari. Un’enormità, soprattutto se si considerano il costo di un ettaro di vigneto su questa celebre collina e quanto le proprietà siano piccole e frammentate. Per questo, appare chiaro che Drusian è senza dubbio uno dei più blasonati produttori, anche perché capace di interpretare la varietà rispettando perfettamente le caratteristiche tradizionali del Prosecco, ovvero la sua storica tipicità che l’ha portato a cotanto successo.

di Alberto Lupetti

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